Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Parlamento, governo ed elezioni meridionali nell'Italia giolittiana suscitava in me, e il terrore con cui pensavo a ciò che sarebbero stati gli alunni da lui educati. E lo piantai in asso. 20 20. L'elezione La votazione dei seggi era cominciata. Tutto andava come l'olio. I soci dell'Agraria e i contadini non si vedevano, e tutti gli altri avevano la piu ampia libertà di votare. Vito De Bellis era "il padrone delle acque." Molti preti vennero a dare il voto. Due dialoghi colti a volo: " Dove vai? " "Vado a vomitare." " Non vieni a votare? " "Oramai è inutile, siamo noi i padroni." In quaranta minuti il primo appello per i seggi fu finito. Poi venne qualche ritardatario. Poi non si votò piu. I seggi, costituiti tutti di debellisti si misero ad aspettare le notizie di Noci, Alberobello, Santeramo, Putignano. Qui la questura e la mala vita avrebbero cercato di togliere al marchese il maggior numero di voti. Finite le votazioni altrove, i resultati sarebbero stati telegrafati a Gioia. Fatte le somme, si sarebbe visto di quanti voti il marchese prevaleva su De Bellis. Allora i seggi avrebbero inventato per il De Bellis tanti voti quanti sarebbero stati necessari a coprire la differenza e a dare al De Bellis la maggioranza. E la elezione, cioè " la pastetta, " sarebbe stata fatta. 21 2 I. I massart Prima di lasciare la città santa del giolittismo, mi m1s1 in cerca di qualche massaro e di qualche leghista. Possibile che fossero tutti scomparsi? Dopo molti stenti riescii a scovare due massari in una casa di campagna, lontana alcuni minuti dal centro della città. 20 Il prof. Pasquale Ardito smenti nell' " Avanti I " di avere tenuto i discorsi da me riferiti e di essere stato da me aspramente biasimato. Il valore della sua smentita si può misurare dal documento stampato nella nota precedente, e dal fatto che in Gioia del Colle egli raccontò delle " insolenze " da me dettegli. Le parole, che egli mi diceva, io le scrivevo quasi sotto dettatura, mentre egli parlava. 21 Pare che parte definitiva della " pastetta " sia stata fatta la sera, a un'ora e mezza di notte, distribuendo fra le urne delle varie sezioni 400 schede col nome di De Be!lis. Ma nel riempire le note di identificazione, i debellisti fecero apparire come presenti parecchi che intanto avevano fatto accertare per mano di notaio la loro fuga da Gioia del Colle. Con tutto questo l'on. Calissano, relatore della Giunta delle elezioni, ha trovato giolittescamente che a Gioia non era avvenuto nulla di grave. E la maggioranza della giunta gli ha dato giolittescamente ragione. 96 BibliotecaGinoBianco

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