Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Parlamento, governo ed elezioni meridionali nell'Italia giolittiana il d'Aprile gli tirò uno schiaffo." Querelato per quest'atto eroico, ii d'Aprile nella udienza del 14 aprile dinanzi al pretore di Gioia del Colle si scusò affermando che il primo ad ingiuriarlo e tirargli un pugno fu il Pavone stesso, il quale avrebbe detto anche: "Adesso hai finito di tenere carta bianca. " 6 II seguito del dibattimento fu rimandato su domanda della difesa e non è stato ancora ripreso all'ora in cui scriviamo; ma anche questo piccolo incidente giudiziario è interessante per dimostrarci da quali elementi era costituito l'esercito elettorale debellista, e in quale stato di anarchia violenta si trovò travolta la città di Gioia del Colle, non solo nei giorni anteriori, ma anche in quelli successivi alle elezioni, sotto il dominio della mala vita giolittiana. Questo stato incredibile di anarchia, promosso e tollerato dalla questura, si produce costantemente in tutte le città meridionali, allorché vi si combatte una lotta politica o amministrativa, in cui, come in quella di Gioia del Colle, il governo sia impegnato a fondo e debba perciò alleare alla questura la mala vita. Nel marzo 1909 i debellisti-giolittiani di Gioia del Colle si credevano COSI sicuri del fatto loro e il disordine morale era salito a tal punto, che finanche tre guardie campestri debelliste furono sorprese a... rubare cipolle. Nonostante che tutto lo stato maggiore debellista abbia mosso in loro soccorso una catena di testimoni falsi, sono state condannate a quattro mesi di reclusione nell'udienza del 28 settembre 1909 dal tribunale di Bari; ma si capisce bene che saranno graziate, e che nelle altre elezioni le ritroveremo piu debelliste e piu guardie campestri che mai. 7. Mala vita e questura Naturalmente, dopo il ferimento del Pignatelli, l'integerrimo Rocco d'Aprile non solo non fu arrestato, ma fu ospitato, glorioso e trionfante, nel circolo operaio, di cui era ben accetto frequentatore anche il cav. Prina. In questo modo, chi non era stato ancora bastonato poteva rendersi ben conto che la forza pubblica non avrebbe fatto mai nulla per reprimere le bastonate e che l'on. De Bellis aveva davvero "carta bianca. " Ma occorreva un experimentum crucis, mediante cui il popolo sovrano di Gioia del Colle comprendesse bene, che non solo ai debellisti era lecito dare le bastonate, ma anche agli antidebellisti era espressamente proibito restituirle. E a questo provvide, con la sua mirabile solerzia, il cav. Prina. Verso le ore 14 dello stesso giorno 2 marzo, in cui il Pignatelli era stato ferito, si aggiravano per le strade di G1oia del Colle alcuni elettori 8 Le parole stampate fra virgolette sono estratte dalle sentenze di condanna pronunziate dal pretore di Gioia del Colle. 80 BibliotecaGinoBianco

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