Gaetano Salvemini - Il ministro della mala vita e altri scritti sull'età giolittiana

Parlamento, governo ed elezioni meridionali ne/l'Italia giolittiana sgraziato, che era disarmato come un santo; presentò querela per perquisizione arbitraria contro quella delle guardie, che gli fu possibile designare con il numero di matricola, che quella gente porta sul colletto. D'allora in poi sui colletti dei tutori dell'ordine tutti i numeri di matricola sparirono. 5 Le minacce e le violenze oramai non si contarono piu. Turbe di pregiudicati e di elettori debellisti giravano per le strade armati di grossi bastoni; entravano nelle case consigliando le donne a non far uscire i mariti perché correvano serio pericolo; affrontavano gli elettori del De Luca Resta e li invitavano a rimanere in casa nel giorno delle elezioni: "E ... zitti I" E assestavano di tanto in tanto qualche bastonata per dimostrare che non parlavano a vuoto. E i delegati e i questurini facevano finta di non vedere, oppure - quando lo spettacolo diventava troppo buffo - ridevano anch'essi ed incoraggiavano. I soldati erano tenuti in riserva, pronti a intervenire coi fucili in caso di necessità. La sera del 28 febbraio la candidatura De Bellis fu proclamata in un comizio, in cui dopo che il_candidato ebbe parlato vantandosi della "amicizia politica e personale" dell'on. Giolitti - a buon intenditor poche parole - un seguace del De Bellis proclamò che De Bellis " doveva essere il deputato del collegio per amore o per forza, anche col sangue. " 6. Fate largo alla mala vita/ I socialisti e i contadini della lega erano stati lasciati finora tranquilli dai debellisti. In un'adunanza collegiale era stato deliberato di presentare la candidatura del Bissolati contro "entrambi i candidati della borghesia; se però non si potesse liberamente esercitare il diritto elettorale, allora tutti i compagni ed i lavoratori organizzati ed i simpatizzanti avrebbero dovuto, coi loro voti e con le loro energie, appoggiare ·quel candidato che con la propria vittoria potesse dar fine a questo spettacolo miserando di sopraffazione elettorale. " Finché queste parole rimanevano allo stato di minaccia, i debellisti non avevano interesse a sopraffare anche i contadini: le bastonate le riservavano tutte per gli elettori del marchese. I delitti non si devono spingere al di là dello stretto necessario. Ma la sera del 28 febbraio, dopo il comizio tenuto dal De Bellis, in protesta contro le prepotenze dei seguaci di costui, la sezione socialista e la 6 Durante il processo davanti il tribunale di Bari, nell'udienza del 6 novembre, l'ispettore Prina riconobbe che gli agenti di questura in Gioia del Colle non portavano numero; e cercò di giustificare il fatto, raccontando che, essendo venuti a Gioia agenti di diverse questure, si trovarono insieme sotto i suoi ordini pit'.t guardie aventi lo stesso numero: questo avrebbe potuto far nascere confusioni; per evitare le quali, dispose che .•• tutti i numeri fossero soppressi I BibliotecaGinoBianco

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