Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Appendice B 1 Il colloquio Crispi-Andrassy (21 ottobre 1877) e i "Diarii" di F. Crispi L'arti'colo di G. SALVEMINI, pubblicato su questo argomento nella N. Riv. Storica del gennai·o-febbrario1925, ci ha procurato una risposta dell'on. PALA– MENGHI-CRISPI. A questa rùposta il Salvemini, cui l'abbiamo comunicata, replica con la lettera, anch'essa qui pubblicata. Superfiuo soggi·ungere che le nostre colonne sono aperte ad eventuali, nuove osservazioni del Palamenghi– Crispi, se questi le rùerrà necessarie. Ma credi'amo che ogni lettore abbi'a già sott'occhio tutti gH elementi per formarsi· una sua convi'nzione perso– nale. Firenze, 6 maggio 1925. Caro Barbagallo, I due problemi, che debbono interessare gli studiosi della storia con– temporanea italiana, sono: 1) se è possibile che Crispi il 21 ottobre 1877, sfidato da Andrassy a confermare o smentire che gl'italiani pretendessero Trieste, rispondesse che gl'italiani non sapevano che farsene di Fiume; 2) dato che ciò non sia possibile, come mai, nel resoconto del colloquio, conservatoci dallo stesso Crispi, la parola Fiume ha preso il posto della pa– rola Trieste. Il signor P .-C., nella sua lettera, salta a pie' pari il rapporto 20 settembre 1877, in cui l'ambasciatore italiano a Berlino, conte de Launay, riferisce a Roma che Crispi, parlando con Bismarck, ha dichiarato: "Si les evenements devaient s'acherriiner à un partage de la Turquie, une rectification de frontières, englobant non pas Trieste, mais le Trentino, sa– tisfierait mieux nos convenances; ... mais ce que nous voulons, c'est avant tout la paix, et nous ne tirerons certainement pas l'epée pour la revendication du Tyrol italien." Se questo rapporto è veritiero, come spiegare che Crispi, un mese dopo, parlando con Andrassy, in condizioni ben piu difficili che con Bismarck, 1 Pubblicato in "Nuova Rivista storica," IX, nn. 2-3, marzo-giugno 1925. [N.d.C.] 286 BibliotecaGino Bianco

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