Le garenzie della futura pace non significa una semplice febbre momentanea, ma per l'organizzazione che esige, uno stabile impoverimento del sangue del paese, la Potenza vittoriosa non deve limitarsi ad agire per i suoi amici e compagni d'armi, ma per la civiltà stessa. Il Massingham deplora che alla propaganda di queste idee poco aiuto , possa dare in Inghilterra l'lndipendent Labour Party, dopo che s'è sviato dietro l'errore di confondere l'affermazione della necessità che la pace futura sia pace stabile e giusta, con una specie di propaganda tedescofila diretta a scusare la Germania del delitto compiuto nel provocare questa odiosa carneficina. 'E conchiude: Il militarismo è una piaga generale; ma è certo che il suo esponente· piu pericoloso, perché piu sicuro di sé e scientificamente organizzato fu ed è la Germania: e nulla si può fare finché la Germania non si persuada che anche una nazione non militare, com'è la nostra, saprà stancarla e vincerla. Ma nel momento in cui quel punto essenziale sarà ottenuto, due partiti si faranno sentire. L'uno chiederà una pace comvenzionale, buona a preparare un'infinita sequela di guerre i'Il avvenire, basata su accidental~ spoliazioni, o su mezze misure insufficienti a riparare o a dar ordine; l'altro domanderà garanzie per l'avvenire de,1mondo. Quest'ultima pace noi vogliamo. E questa pace per il nostro paese, se saprà esser saggio, dovrà esigere che sia assicurata eia Sir E. Grey. Sono idee, ancora un po' nebulose. Non si vedono ancora chiare né le linee particolari del nuovo ordinamento geografico, né le norme che dovrebbero regolare il funzionamento dell'auspicato stato mondiale, il quale difficilmente potrebbe esistere qualora rimanessero in piedi le vecchie barriere doganali, per non citare che una delle numerose e gravi difficoltà contro ogni sistemazione pacifica internazionale. Ma sarà bene seguire con attenzione questa corrente di idee: forse ci troviamo in presenza di un primo germe destinato a un grande sviluppo. €'è in questi primi abbozzi qualcosa di assai meno utopistico che a prima vista non appaia. Anche a volere considerare come prematuro il programma di un solo stato mondiale, anche_a volersi limitare a una lega, a cui non aderissero in principio se non le sole potenze antigermaniche e quelle che sentissero la necessità di garentirsi contro il prorompere di una nuova crisi, che riuscirebbe roYinosa per tutti; - non c'è nessuna utopia nel desiderare che Inghilterra, Francia, Russia, Italia, e intorno a questo nucleo centrale tutti o quasi tutti gli stati minori d'Europa, - in prima linea gli stati balcanici - si riuniscano per garentire il nuovo assetto internazionale contro ogni ripresa offensiva dei vinti. Non si tratterebbe, insomma, che di sostituire ad un sistema di equilibrio instabile, qual è stato in questi ultimi tempi quello che risultava dal contrapporsi della Triplice Intesa alla Triplice Alleanza, un sistema di equilibrio stabile, risultante dal predominio assoluto di una lega quasi europea contro ogni tentativo diretto a turbare la pace. La lega antigermanica non avrebbe come scopo il disarmo: dovrebbe, 527 35. ,teca Gino Bianco
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