Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

" Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 1915 alla possibilità di una coalizione delle varie potenze, contro quella di esse che si rendesse colpevole di aggressione. È il primo tentativo di dar forma concreta al pensiero di Asquith, quando questi parlò di un futuro real partnership of Europe. L'idea è ripresa nella Nation, organo di un gruppo di radicali inglesi, in un articolo del direttore H. W. Massingham. Il Massingham osserva che, nella ipotesi di una vittoria finale della Triplice Intesa, si può prendere in considerazione, come forma di assestamento internazionale, una alleanza fra le nazioni liberali dell'Europa - l'Inghilterra, la Francia, l'Italia - a cui si aggiungerebbero le potenze continentali minori - Norvegia, Danimarca, Svezia (se potrà essere staccata dalla Germania), Olanda, Belgio, Svizzera. Una lega di questo genere costituirebbe una compagine di forze imponente, che assicurerebbe la libertà delle nazioni democratiche dell'occidente e del nord d'Europa. Ma rimarrebbero fuori della lega · la Germania, l'Austria o quanto rimarrebbe dell'Austrja, la Russia. E finché la Germania non fosse attirata nel sistema, mancherebbe ogni garenzia di sicura pace. Ora è lecito sperare che una Germania, persuasa dei danni del militarismo, si lascerebbe attrarre nella lega? Ciò dipenderà in parte dalle condizioni della pace, e in parte dalla rapidità con cui la lega delle potenze liberali riescirebbe a restaurare un continente, immiserito, disorganizzato, diviso dall'odio e nello stesso tempo bisognoso di concordia per poter risorgere. È, pertanto, il caso di esaminare se non sia preferibile un'altra soluzione: accettare, senza mezzi termini, il concetto degli Stati Uniti d'Europa, rappresentati e governati da un Consiglio permanente degli stati grandi e piccoli. È un concetto già esposto dal Wells e dal Dickinson, che è interessante vedere adottato senz'altro da una rivista qual è la Nation. È ovvio - scrive il Massingham - che uno stato mondiale, come sarebbe questo, dovrebbe sorgere da un onesto e largo riconoscimento dei diritti nazionali. Questo significa: una Russia che dia autonomia alla Polonia; una Germania che restituisca alla Francia le sue provincie; un'Austria che abbia reso giustizia agli slavi che rimangono con lei, e alla giovane nazione slava di cui aveva meditato la rovina; una Serbia, che abbia concluso una onorevole pace con la Bulgaria in Macedonia. E finalmente questo stato mondiale potrebbe comprendere l'America del Sud e del Nord quali Potenze le quali in questi tempi di commercio e comunicazioni mondiali avranno raggiunto tra breve un'influenza economica tale da porre il loro veto ad una seconda guerra europea. Non è probabile che possa far a meno della forza, ma la forza di cui quello Stato avrebbe bisogno non sarebbe aggressiva ma soltanto una forza di polizia. Noi dunque poniamo l'idea di un'assicurazione contro qualsiaSDguerra al di sopra di una pace che non potrebbe essere se non provvisoria. Noi non vogliamo commettere ingiustizia alcuna contro la Germania; ma d'altra parte non vogliamo che resti in mano alla Germania la facoltà di ripetere l'atto di cui ora si rese colpevole, non possiamo lasciar libera quell'egoista politica che suggeri la " Guerra sui due fronti " per ottenere l'egemonia sull'Europa orientale e occidentale. Se è vero che la rovina completa ci minaccia, - la rovina d'un mondo, - per cui la guerra, qual è la guerra moderna, 526 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==