Le garenzie della futura pace litazione, si scoprisse che tutti i figli, tutti i parenti dei trustaioli siderurgici, sono impiegati nelle officine dei Papà!. .. Gli studenti di Torino, di Milano, di Genova, han chiesto. di essere spogliati di ogni privilegio: han domandato di arruolarsi, han messo il loro braccio, la loro mente, a disposizione dello Stato. Bene han fatto questi giovani: meglio ancora faranno - e lo faranno senza dubbio! - quando a questa manifestazione collettiva - che ha, piu che altro, valore simbolico ed ideale - aggiungeranno, ciascuno, una domanda di arruolamento, nei modi e nelle forme che i regolamenti militari prescrivono. Ma gli altri? Il compimento del dovere verso il paese non può, non deve essere lasciato alla scelta individuale. Tutti gli studenti universitari devono essere chiamati subito sotto le armi, ed essere rapidamente istruiti e inviati al fuoco. Il Governo avrebbe dovuto già da un pezzo far ciò. Ma oramai non è il caso di recriminare sul pas~ato. È il caso, però, di esigere che non si tardi piu a provvedere per l'avvenire. Con questo, noi non vogliamo gridar la croce addosso a nessuno: inten.: diamo solo dire, che, noi, intellettuali, "signori," " galantuomini," - chiamateci come vi pare - come siamo stati i primi a scendere in piazza, a reclamare, a imporre la guerra, cosi dobbiamo non rimanere indietro a nessuno in questa gara di sacrifizio, che si apre oggi all'Italia. Le garenzie della futura pace 1 La rivista inglese W ar and Peace pone in rilievo un brano di un discorso di Lloyd George, comparso nel Pearson's Magazine, a cui non è stata data finora l'attenzione che meritaYa. Io voglio e spero - ha detto Lloyd George - che la pace avvenga anzitutto in base ad una rettifica di confini geografici, dettati dal principio di nazionalità e dalla volontà dei rispettivi popoli; e in secondo luogo avvenga dietro impegno reciproco dei firmatari, ii quali devono obbligarsi, non solo a rispettare la neutralità garantita, ma a punire quella nazione che intendesse infrangere il patto internazionale. Non è nuova - osserva la rivista - la insistenza sul principio di nazionalità; ma in nessun discorso dei ministri inglesi s'era mai finora accennato 1 Pubblicato in " L'Unità," a. IV, n. 22, 28 maggio 1915, pp. 691-92, a firma OBSERVER. [N.d.C.] 525 35. BibliotecaGino Bianco
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