Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

Il nostro dovere 1 Abbiamo voluto la guerra: l'abbiamo imposta. L'hanno imposta, con noi, tutti coloro che le manovre giolittiane hanno rivoltato, tutti coloro che han sentito sulla faccia come uno schiaffo l'onta del mercato e del ricatto. Il popolo, la moltitudine dei contadini, degli operai, si avviava alle armi, silenzioso e raccolto, senza veder bene i motivi ideali che spingevano noi, ma presentendoli confusamente. A un tratto, l'uomo che fu Dittatore d'Italia, dichiarò la guerra inopportuna e superflua. Contro lui, contro i suoi ministri e satelliti, siamo insorti, nelle città, noi, le classi cioè che soglion chiamar colte, . intellettuali, quelle che, per abitudine, si dicono dirigenti. Cos1, abbiamo imposto la guerra. Ma da questa nostra azione ci deriva una immensa responsabilità: rampolla un dovere tanto semplice ed elementare, quanto assoluto e categorico: il dovere di non tirarci indietro, nell'ora del cimento; il dovere di esser pronti a tutti i sacrifizi; primo fra tutti la rinuncia ad ogni privilegio, che possa salvarci la pelle. Noi non siam di quelli che, a quanti in questi giorni han gridato per le piazze, dicevano: " Arruolatevi subito, e andate a farvi ammazzare in prima linea!" Sarebbe ingiusto ed assurdo. Ma dobbiamo esigere - e piu di noi, il popolo, la folla dei contadini, gli operai, deve esigerlo - che tutti noi facciamo il nostro dovere: che nessuno di noi ricorra a scappatoie, a sotterfugi per sottrarsi ai suoi doveri. Che questo da non pochi si senta, noi giudichiamo da segni parecchi. Tra coloro che, muniti dei necessari titoli di studio, si son fatti nominare ufficiali nella milizia territoriale, tanti han chiesto di essere addetti all'Amministrazione, per evitare, non dico il pericolo - ché poco i territoriali potranno correrne - ma.i disagi del servizio, che il ministero della Guerra ha ordinato da un pezzo che non si ricevano piu domande per il Commissariato! Giorni fa un regio decreto stabiliva che coloro che siano addetti a stabilimenti, ove si preparano materiali per l'esercito e per la marina, potranno essere esenti dal servizio militare. Ottimo e utile provvedimento senza dubbio: ma da quel giorno, parecchia gente cerca di imbucarsi negli uffici di amministrazione degli opifici che fabbricano materiale militare. Da quel giorno, le forniture militari sono piu ricercate ed ambite nella speranza di potere, per esse, evitare il richiamo. Noi non ci meraviglieremmo se, il giorno della mobi1 Pubblicato in ,. L'Unità," a. IV, n° 21, 21 maggio 1915, pp. 683-84, a firma L'UNITA. Riprodotto nel vol. "L'Unità• e "La Voce• cit., pp. 472-73. [N.d.C.] 524 Bibliote~a Gino Bianco

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