"Come siamo andatf in Libia" e altri scritti' dal 1900 al 1915 cos1una causa permanen.te di odio fra Germania e Francia, i tedeschi si prepararono una delle cause piu attive delle formidabili difficoltà attuali. Marx, il quale ormai è diventato uno scioccherellone qualunque per tutti 1 deficienti d'Italia, vide con occhio chiaro l'errore di Bismarck: Ci si dice, - egli scrive nel 1871, - che è assolutamente necessario l'Alsazia e Lorena. La camarilla della guerra, i professori, i bOFghesi e i politicanti da caffè gridano che è questo il solo mezzo per proteggere per sempre la Germania contro un attacco della Francia. Invece, è questa la via piu sicura per trasformare questa guerra in una stabile istituzione europea. È questo il mezzo sicuro per perpetuare il dispotismo militare nella nuova Germania, costretta a difendere all'ovest una nuova Polonia, costituita dall'Alsazia-Lorena. È questo il mezzo infallibile per cambiare la pace in una semplice tregua, che sarà rotta non appena la Francia abbia recuperato abbastanza forze per poter rivendicare il territorio perduto. Chiunque non sia abbrutito dall'accecamento di quest'ora e non abbia interesse ad accecare gli altri, deve riconoscere che la guerra del 1870 porta seco la necessità di una guerra con la Russia, cosi come la guerra del 1866 portava nel proprio seno la guerra del 1870. Io dico: necessariamente, inevitabilmente; salvo il caso problematico di una rivoluzione russa. Se quest'incerto avvenimento non si produce, la guerra fra Germania e Russia può essere considerata come un fatto sicuro. E se i tedeschi prendono oggi l'Alsazia e la Lorena, Russia e Francia saranno alleate contro la Germania. E non sarà piu una guerra localizzata, ma una guerra di razza, che unirà le razze slave e latine contro la Germania. Chi può seriamente pensare di avere assicurata la indipendenza e la libertà della Germania, dopo aver spinto la Francia in braccio alla Russia? Oggi l'Italia è anch'essa giunta a un bivio analogo a quello, di fronte a cui si trovò la Prussia nel 1866 e nel 1871. E corre pericolo di essere trascinata verso un errore ancora piu grossolano di quello, che la Germania commise nel '71 e sconta oggi ,cosi duramente. Le ambizioni dalmate, infatti, hanno su tutte le altre follie analoghe, di cui si ha notizia nella storia, questo di speciale: che tendono a trasformare in nemici inconciliabili, non tanto coloro contro cui si va in guerra, quanto coloro con cui bisogna cercare di essere amici, non solo per far la guerra, ma anche per assicurare i frutti della pace. Mentre la guerra, a cui l'Italia è oggi chiamata, susciterà contro di noi in Germania una tempesta d'odio, che solo una salda e lunga sicurezza della nostra nuova posizione diplomatica e militare, e un signorile sereno atteggiamento di amicizia da parte nostra dopo la guerra potranno col tempo sanare; - una conquista italiana della terraferma e di tutto l'arcipelago dalmata scaverebbe nello stesso tempo l'abisso fra noi e i dodici milioni di serbo-croati, che si stendono fra Lubiana, Antivari e Belgrado, nel momento stesso in cui li aiuteremmo a rafforzarsi nazionalmente e pretenderemmo di essere loro alleati. Ben potranno oggi i serbo-croati fare buon viso a cattivo gioco e accettare, stretti dal bisogno, il ricatto italiano. E la Russia - interessata ad aiutare i popoli balcanici solo fino a un certo punto, affinché non sieno mai del tutto emancipati dalla sua tutela - ben potrà anch'essa concedere all'Italia tutto 522 BibliotecaGino Bianco
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