Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

" Come siamo andati' in Libia " e altri scritti dal 1900 al 1915 J>E~ L'INDUSTRIA TESSILE Ieri furono ricevuti dal sottosegretario di Stato alle Finanze on. Baslini, il commendatore Ermanno Leumann, delegato dai cotonieri piemontesi, in unione del signor Giuseppe Rivetti in rappresentanza dei lanieri biellesi, accompagnati dagli on. Quaglino e Rondani, i quali si intrattennero lungamente sulla questione riguardante · il divieto d'importazione, posto dalla Germania sulle materie coloranti. L'on Baslini ha esposto agli intervenuti le risultanze che tuttora corrono fra la Commissione consultiva da lui presieduta, e l'ambasciata germanica, dichiarando che malgrado le eccessive pretese dello Stato tedesco riguardanti i compensi ch'esso richiede, nutre fiducia di addivenire sollecitamente ad un equo accordo. In conclusione l'impressione dei rappresentanti degli industriali, è che fra pochi giorni si potrà ottenere la libera introduzione delle materie coloranti, sempre quando il Governo tedesco dia prova di quella equanimità che lo stesso Governo italiano in queste trattative ha di già largamente concesso. Stamane saranno a Roma i rappresentanti dei cotonieri e della Lega degìi industriali per cooperare a-Ila pronta risoluzione dell'importante problema economico. Abbiamo dunque: I) due deputati socialisti 2) i rappresentanti degli industriali cotonieri e lanieri (industrie protette) 3) i rappresentanti della Lega degli industriali (organo reazionario, che ha combattuto gli scioperi ecc.) i quali si adoprano presso il ministro perché la Germania mandi un prodotto di cui han bisogno le industrie laniere e cotoniere, in cambio, come si capisce dalle parole dell'on. Baslini, di generi alimentari, probabilmente grano e farina. Ossia: per il tornaconto esclusivo di alcune industrie protette, i due deputati socialisti non esitano ad aiutare la Germania, facilitandole lo scambio dei suoi prodotti industriali con generi alimentari, probabilmente grano, utili per continuare la resistenza; per lo stesso tornaconto non esitano a diminuire la quantità di grano e di generi alimentari di cui dispone l'Italia aumentandone cosi il prezzo; e infine i deputati socialisti ufficiali, rivoluzionari intransigenti, collaborano, per scopi locali, presso i ministri borghesi, con gli industriali e persino con le leghe reazionarie! E l'Avanti! ufficiale, rivoluzionario, intransigente, non trova nulla da ridire su questa collaborazione di classe. Non vogliamo esser troppo feroci. Domandiamo soltanto: che cosa direbbero gli on. Rondani e Quaglino, se qualche deputato del Mezzogiorno s'opponesse all'abolizione del dazio sul grano, andando a parlare in questo senso al ministro dell'Agricoltura insieme ai latifondisti? Che cosa dicono gli organi del P.S.I. tutte le volte che vedono, per la questione doganale o per quella dell'intervento, una collaborazione di partiti? E perché meravigliarsi se ormai il deputato socialista è ritenuto dalla borghesia come il migliore e meno costoso premio di assicurazione che la garantisce da una parte contro la guerra e dall'altra contro la lotta economica? 488 BibliotecaGino Bianco

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