Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

Su la pace futura Tocca agli uomini di governo raccogliere sulla situazione militare dei singoli stati belligeranti le informazioni piu esatte, pesare le probabilità, ed assumersi la responsabilità di decidere la condotta del paese. È questo il motivo per cui noi non ci siamo mai sentito il diritto o, se piu piace, il coraggio di iscriverci fra gli interventisti ad ogni costo ed al pi-6 presto. Ci siamo sempre limitati ad affermare che gli interessi materiali e morali del nostro paese ci spingono a fianco della Triplice Intesa contro il blocco austro-germanico, e che il paese deve secondare con tutte le sue forze il Governo non appena il Governo ritenga necessario o utile o possibile l'intervento anche militare. Ma il se ·ed il quando non può essere deliberato che dal Governo. Si racconta di un signore, a cui erano affidati i servizi aeronautici, e li aveva organizzati pessimamente, e nell'agosto passato fece trovare un bel nulla; e perciò era neutralista; ma non diceva di essere neutralista per evitare che risultassero alla prova le sue responsabilità; diceva di essere neutralista perché gli interessi dell'Italia esigevano la neutralità. Se ci sono in Italia, al governo od intorno al Governo, dei neutralisti della specie del signore sullodato, noi dobbiamo volere che costoro non riescano a dissimulare le proprie responsabilità, affermando che la neutralità è richiesta dagli interessi del paese, ma siano obbligati a dire apertamente che la neutralità è necessaria, perché l'esercito e la flotta italiana, anche dopo sette mesi di preparazione e di spese, sono buoni a nulla. E se altrettanto diranno il ministro della Guerra ed il ministro della Marina, anche noi diventeremmo immediatamente neutralisti per la pelle. Ma questo non ci impedirebbe di continuare a pensare che gli interessi nazionali dell'Italia richiederebbero l'intervento a fianco della Triplice Intesa contro il bl~cco austro-germanico. Solamente a questa campagna ne sostituiremmo subito un'altra per obbligare i ministri della Guerra e della Marina a spiegarci come mai, dopo aver speso tanto denaro, le loro amministrazioni si sarebbero trovate incapaci di qualunque azione nel momento in cui l'azione era necessana. Su la pace futura 1 Come sarà l'Europa dopo la guerra? Quale ordinamento bisogna cercare che essa abbia, affinché il nuovo assetto internazionale non porti in sé il 1 Pubblicato in "L'Unità," a. IV, n° 9, 26 febbraio 1915, p. 635. [N.d.C.] 485 · BibliotecaGino Bianco

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