"Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 tutti i principi politici e morali che sono a base· della nostra civiltà: ha preteso distruggere la libertà di un popolo, a cui essa stessa aveva garantito la neutralità; si è legata ai due stati piu antinazionali che ingombrino 'tuttora il terreno della storia. Questo è il segreto profondo della scarsa simpatia che l'accompàgna nella sua avventura tragica. Questo rende estremamente difficile - se un secolo di sviluppo nazionale e democratico nella vecchia Europa non è trascorso invano - questo rende difficile prognosticare una sua finale vittoria. Ripresa 1 Sospendendo, tre mesi or sono la pubblicazione del giornale, credevamo che l'Italia fosse prossima ad entrare in guerra. Ci sbagliavamo. Nella nostra campagna contro la disorganizzazione radico-giolittiana del paese avevamo assai piu ragioni di quanto non sospettassimo. L'esercito italiano aveva meno scarpe, meno abiti, meno artiglierie, meno tutto, di quanto nei momenti del piu nero ottirrùsmo avremmo osato denunciare. L'Italia non poteva far la guerra, dal momento che non aveva saputo ordinarsi bene nella pace. Sono cos1 passati tre mesi - che speriamo sieno stati di preparazione seria ed accurata - durante i quali i belligeranti si sono lirrùtati gli uni con gli altri, perdendo gli uomini a centinaia di migliaia senza nessun successo decisivo. E in questi tre mesi di tempo si è aumentata la capacità di pressione dell'Italia di quanto si è dirrùnuita la capacità di resistenza di tutte le grandi potenze d'Europa. La fortuna - quella capricciosa e pur fedele fortuna, che sembra vegliare ai nostri destini e interviene al momento necessario per correggere tutti i nostri errori - la fortuna neanche questa volta ci è mancata. Il nostro paese è oggi rrùlitarmente quel che avrebbe potuto essere tre mesi or sono, se fosse stato meglio amrrùnistrato. E un intervento o una minaccia di intervento il nostro paese può ormai osarla, senza la pretesa di esser diventato a un tratto una grande forza "assoluta," ma con la certezza di dare il tratto alla bilancia con la sua forza "relativa." 1 Pubblicato in "L'Unità, " a. III, n° 37, 4 dicembre 1914, p. 581, a firma L'UNITÀ, e ripubblicato nel voi. "L'Unità," e "La Voce " politica cit., pp. 440-443. [N.d.C.] 394 BibliotecaGino Bianco
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