Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

Le origini della 11,uer:·a tedesco Bethmann Hollweg prima della formale dichiarazione di guerra dell'Inghilterra alla Germania, scrive: Trovai il Cancelliere molto agitato. Sua Eccellenza cominciò 1i per li un discorso che durò circa venti minuti. Disse che il passo fatto dal governo inglese era terribile oltre ogni modo. Proprio per ~a parola - la parola "neutralità " (del Bclgio) - proprio per un pezzetto di carta, la Gran Bretagna stava per dichiarare la guerra contro una nazione, la quale non desiderava di meglio che di essere la sua amica. Tutti i suoi sforzi erano resi inutili da quest'ultimo terribile passo... Quello che noi avevamo fatto era inconcepibile. Era lo stesso che colpire un uomo alle spalle... Io protestai energicamente, e dissi che... era quistione di vita o di morte per l'onore della Gran Bretagna che essa mantenesse il suo solenne impegno di fare tutto ciò che poteva per difendere 1a neutralità del Belgio. Questo solenne punto doveva essere rispettato... Il Cancelliere disse: "Ma a quale prezzo sarà mantenuto tale patto?" Feci capire a· sua Eccellenza cosi chiaramente come potei che il timore delle conseguenze non poteva considerarsi come un pretesto per infrangere degli impegni solenni. Ma sua Eccellenza era cosi concitato, cosi palesemente sopraffatto dalla notizia della nostra azione, e tanto poco disposto ad udir ragione, che io mi astenni dall'aggiungere esca al fuoco con altri argomenti (Why we are at war, Oxford, at the Clarendow Press, 1914, p. 200).2 Questa agitazione e concitazione cosi inconsueta in un diplomatico, dimostra che l'intervento dell'Inghilterra non era aspettato in Germania. E, un altro documento caratteristico di siffatta illusione si può fissare nelle osservazioni trionfali, con cui il principe di Biilow ha inneggiato alcuni mesi or sono alla vittoria austro-germanica del 1908 e allo sfasciamento della Triplice Intesa. Nella crisi bosniaca - egli scrive - la potenza continentale tedesca sfondò la rete dell'accerchiamento ... Nessuna potenza si mostrò disposta a subordinare i suoi interessi epropei agli altrui interessi di politica mondiale, ed a rischiare la propria pelle per gli altri. La tanto vantata costellazione di Algesiras si sfasciò... Il sapiente accerchiamento e l'isolamento della Germania si rivelò un miraggio diplomatico, al quale mancavano le reali previsioni po1itiche... È improbabile che si ripeta il tentativo di allargare la rivalità anglo-tedesca per farne risultare un sistema di tutta la politica internazionale (Germania imperiale, pp. 120-64). • E il "colpo di Agadir," coronato da una nuova abdicazione della Francia; e l'impresa libica dell'Italia, che dopo avere gravemente minacciati i rapporti italo-austriaci nell'incidente di Prevesa, si svolgeva con un rafforzamento dei rapporti italo-tedeschi e con l'anticipato rinnovamento della Triplice; e la quasi completa vittoria austriaca nella crisi serbo-albanese del 1913, tutti questi fatti devono avere confermato la opinione tedesca che la Triplic~ Intesa non fosse che un vago fantasma. Senonché la esperienza ha dimostrato la fallacia di queste aspettative. 2 La pubblicazione ufficiale di questo rapporto si trova in British Documents on the Origins of the War 1898-1914, vol. XI, London, 1926, p. 671. [N.d.C.] 391 Biblioteca Gino Bianco /

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