"Come siamo andati in Libia n e altri scritti dal 1900 al 1915 La sintesi di tutte le notizie e prev1s1on1 è che applicando mezzi meccanici di sollevamento, il primo velo acquifero permetterà di irrigare terreni creduti comunemente sterili, a sud delle oasi costiere, per una diecina di chilometri verso l'interno. Quanto al secondo velo acquifero, esso dovrebb'essere costituito dalle acque che discendono dal Gebel e inabissandosi fra le fratture della roccia ricompaiono talora m qualche scarsa polla appena sufficiente .illl'uso degli abitanti. Ma non è presumibile, tenendo conto dell'altitudine delle montagne, della distanza media dal mare, e della inclinazione degli strati rocciosi, che nella zona costiera possa rinvenirsi acqua saliente da questo secondo velo, acqua cioè che sgorghi per forza spontanea dal suolo: ad ogni modo se ne potrà sempre avere, malgrado la deficienza di pressione, mediante pompe speciali. Per conseguenza da Aziziah fino al ciglione del Gebel ci si dovrebbe limitare alla cultura intensiva (errore di stampa forse volontario da correggere estensiva) poiché il problema dell'acqua è piu difficile e costoso a risolversi data, come si è detto, la profondità dello strato roccioso impermeabile e la scarsità di acque superficiali: a meno che non si costruiscano in taluni punti, come fecero i Romani (?) sbarramenti che trattengono l'acqua da utilizzarsi al momento opportuno. Quanto alla zona montana: per la natura stessa del terreno, non sono consigliabili lavori irrigatori su larga scala. Si stanno però facendo esperimenti per assicurarsi che l'acqua saliente vi sia e con pressione: bastevole per giungere fino al livello del suolo. Come diavol mai le acque del Garian possano inabissarsi fino a scendere sotto la pianura di Tripoli e costituirvi il velo acquifero difficilmente utilizzabile, e nello stesso tempo possano sgorgare con pressione bastevole fino a giungere al livello del suolo anche sul Garian, è un mistero giornalistico, che noi col nostro povero senso comune non possiamo perscrutare. Ma a parte questo strafalcione, nato dall'avere malcapito le osservazioni e le ipotesi degli autori degli Studi agrologici sulla Libia, e quando si tenga conto che le oasi costiere non occupano che una parte minima della costa, e che perciò quella " diecina di chilometri verso l'interno a sud delle oasi costiere" rappresentano una frazione limitatissima della zona di Tripoli, risulterà che siamo ben lontani dalle bevionate di due anni or sono, le quali avevano fatto credere al buon pubblico italiano che tutta la Tripolitania tra304 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==