"Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 un momento all'altro per l'impresa di Tripoli, fossero assai male .informati intorno al valore politico, economico, militare della Tripolitania, è dimostrato appunto dal fatto che fecero cos1presto a prender fuoco, perché non trovarono nella propria coltura nulla che li consigliasse a diffidare di tutte le menzogne e corbellerie messe in giro in quella circostanza dagli improvvisati geografi della grande Italia. Se i giovani, per es., avessero saputo che Bizacio e la Bizacena non erano nella Tripolitania, ma in Tunisia, non avrebbero abboccato a· quella audace falsificazione pliniana che fu perpetrata alla vigilia della guerra proprio dall'on. Torre, e che l'Unità rivelò nel numero del 6 gennaio 1912. E si sarebbero · sbellicati dalle risa leggendo quei famosi articoli pubblicati dall'on. Torre sul Corriere della Sera del settembre 1911, in cui i nomadi Tuareg diventarono una regione dell'Africa centrale ad ovest del lago Ciad (Corriere della Sera, 12 settembre 1911); e si parlava di "importanti miniere di fosfati," che facevano gola alla Francia lungo il confine fra la Tunisia e la Tripolitania, mentre fino dalla primavera precedente il Pervenquière, che aveva visitati i luoghi con la missione franco-turca per la delimitazione dei confini, aveva dimostrato che i pretesi fosfati e nitrati si riducevano a una mescolanza di gesso e di calcite adoperata dagli indigeni come... dentifricio (La Geographie, 15 giugno 1911); e la "lto" era gabellata come un'associazione sionista (Corriere della Sera, 15 settembre 1911), mentre tutti sanno che essa è nata appunto per opera degli ebrei non sionisti dopo una scissura dai sionisti; e si parlava di " colossali miniere di zolfo, che si estenderebbero per migliaia di chilometri"; ed altre corbellerie della stessa fatta. Se l'Unità avesse spazio sovrabbondante, sarebbe assai divertente per i nostri lettori presentar loro il confronto fra la prima edizione di un articolo di Goffredo Jaia Sul valore economico della Tripolitania, pubblicato nel Bollettino della Società Geografica Italiana del 1905, pp. 653-677, le notizie che l'on. Torre attinse da quel lavoro talvolta svisandole o non comprendendole per manipolare i suoi articoli, e una nuova edizione dello stesso lavoro uscita nel Bollettino della stessa Società del 1° novembre 1911. Ci sarebbe da segnalarne delle belle! Per es. scriveva il Jaia nel 1905: Quelle terre potrebbero diventare le piu fiorenti dell'Africa settentrionale, come erano già sotto 'i romani, e centuplkherebbero i foro prodotti attuali ... oggi non concimate, non arate che in modo rudimentale, ed affidate unicamente alla mercé delle piogge, dànno un discreto raccolto, solo quando queste sono bene distribuite; un raccolto per altro che può giungere al 60 e all'80 per uno di grano e d'orzo. E l'on. Torre copiava placidamente nel settembre del 1911, sopprimendo beninteso la clausola "solo quando queste [le pioggie] sono bene distribuite": Le terre tripoline - dice lo Jaia - potrebbero diventare le piu fiorenti dell'Africa settentrionale come erano già sotto i Romani; e centuplicherebbero i loro prodotti attuali: 302 BibliotecaGino Bianco
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