Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

"Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 Quello che è una pazzia, quello che è un delitto, e grida vendetta, è il sottrarre capitali enormi all'Italia, cioè rendere sempre piu difficile la vita degli agricoltori italiani in genere e meridionali in specie, per costruire a spese nostre in Libia quelle ferrovie, quel~e strade, quelle opere pubbliche, che mancano a tanta parte di Italia, e che determineranno artificialmente laggiu il sorgere di produzioni concorrenti con quelle nostrane, produzioni che non sorgerebbero spontaneamente perché nelle presenti condizioni naturali del paese non trovano le condizioni ad esse necessarie. L'opera della Commissione nominata dal ministro Nitti servirà ad aumentare in Italia il numero delle persone capaci di distinguere una buona volta _ le illusioni funeste dalla vera e dolorosa realtà? Per intanto, intorno a questa relazione, i grossi giornali fanno la congiura del silenzio. In .complesso ci fanno sapere che gli arabi del Garian " domandano al ministro Bertolini che l'Italia affretti la costruzione di ferrovie affinché sia possibile trasportare i loro prodotti fino al mare " (Tribuna, 27 dicembre); con che gli arabi mostrano d'essere tutt'altro che imbecilli, visto e considerato che le ferrovie le chiedono a spese... nostre; e meno imbecilli degli arabi sono gli appaltatori delle costruzioni future ... La relazione dell'avanscoperta 1 La Commissione degl'industriali, commercianti e agricoltori lombardi recatisi coll'autorizzazione del Governo nel febbraio dell'anno scorso a visitare le principali località della Libia, ha pubblicato la sua relazione col titolo: Il problema agricolo-industriale della nuova colonia, Casa di pubblicazioni "Italia," Milano, Via Unione, l; prezzo lire 1. È questa la Commissione dell' "avanscoperta per ridere," di cui parlò da par suo il nostro Azimonti sull'Unità del 24 febbraio. E la relazione, che abbiamo sotto gli occhi, dimostra quanta ragione avesse l'Azimonti di mettere in guardia le persone di buona fede contro le probabili mistificazioni di questi ottimi " avanscopritori." Essa, infatti, è una fra le piu goffe e grossolane accozzaglie di scemenze e di gagliofferie a cui l'impresa libica abbia dato occasione. 1 Pubblicato in "L'Unità," a. II, n° 5, 31 gennaio 1913, p. 240, a firma AGRICOLA. e riportato nel vol. Come siamo andati in Libia, cit., pp. 96-98. [N.d.C.] 298 BibliotecaGino Bianco

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