L'agricoltura nella zona di Tripoli Questa zona dei giardini si può indubbiamente estendere a poco a poco " come una macchia d'olio " a spese della steppa (p. 407), se e fino a quando sarà possibile fare assegnamento sulle acque sotterranee. Ed un'accesa fantasia potrebbe anche intravvedere, in un avvenire piu o meno lontano, la deliziosa oasi tripolina estendersi fino ai piedi del Gebel, coprendo della sua superba vegetazione di palme e di ulivi migliaia di kmq. Ma ciò non è possibile, ed anzi un indirizzo troppo spiccato in tal senso a noi sembra non scevro di periicoli. E le ragioni appaiono evidenti: 1) L'acqua sotterranea esistente nella pianura non è inesauribile; e quando con il successivo scavo dei pozzi se ne sarà utilizzata la massima quantità che essa può rendere, un'ulteriore estensione nell'apertura dei pozzi andrebbe a scapito della resa generale. Non è a presumersi neppur lontanamente che essa possa esser sufficiente ad alimentare una coltivazione irrigua per una superficie, che prenderebbe gran parte de1 bacino di raccolta, e nella misura attualmente utilizzata. Se noi calcoliamo che un pozzo sia sufficiente per · 7.000 mq di terreno e per 170 giornate di lavoro, in ragione di 30 mc al giorno, noi avremo un consumo, per l'intera superficie, di mm 728 all'anno, cifra molto superiore a 420 mm di pioggia, che cade in media ogni anno, senza calcolare la perdita per evaporazione ... Il pericolo di un esaurimento dei vecchi pozzi, in seguito allo scavo di nuovi, è tutt'altro che lontano; ed è risultato evidente in Tunisia, ove i vecchi pozzi artesiani esistenti nella regione hanno diminuita ed in parte annullata la loro efficienza in seguito allo scavo di altri pozzi. 2) Data la presumibile ondulazione ddl sottosuolo, la profondità dell'acqua non sarà certo uniforme nei vari punti della pianura, come non lo è nelle attuali oasi. È quindi evidente che vi saranno, specialmente nelle falde e sulle sommità dei terreni co1'linosi, molti punti ove l'acqua si troverà a una profondità tale che renderà poco conveniente lo scavo del pozzo e la sua elevazione. La profondità dell'acqua. d'a!ltra parte andrà probabilmente aumentando, a misura che la pianura s'interna dal mare e va lentamente salendo 'verso il Gebel. 3) L'impianto di un giardino rappresenta una spesa non indifferente. Si dovranno in ogni caso oltrepassare le L. 2.500 per ettaro; e quindi per oltre una, decina di migliaia di kmq, quale misura la superficie che esaminiamo, sarebbe necessaria una somma enormemente alta (due miliardi e cinquecento milioni per la sola Gefaral) (pp. 411-2). Per tutte queste. considerazioni, la sola ragionevole speranza che si possa concepire è che la "macchia d'olio" possa estendersi solo "attorno al perimetro attuale delle oasi" (p. 411) per estensioni assai limitate. E in queste plaghe dei giardini attuali e futuri "potrà aversi in misura lenta e ristretta un infiltramento della classe degli agricoltori, specialmente meridionali" (p. 504). La zona stepposa Per tutto il resto della zona stepposa, non trasformabile in giardini irrigui, bisogna anzitutto abbandonare la leggenda che sia res nullius. Il terreno in gran maggioranza forma oggetto di possesso privato. La maggioranza dei proprietari risiede nella città di Tripoli (p. 234). 295 Biblioteca Gino Bianco
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