Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

L'agricoltura nella zona di Tripoli 1 Nel primo volume della magnifica relazione dedicata alle Ricerche e studi agrologici sulla Libia, di cui già abbiamo fatto cenno nell'Unità del 27 dicembre, la Commissione nominata dall'on. Nitti studia il problema agricolo di quella sola zona, che si trova nella Tripolitania propriamente detta, fra il Gebel e il mare, e che la Commissione denomina "la zona di Tripoli." È un territorio di circa 16 mila kmq, cioè piu della metà della Sicilia (kmq - 25.739), ed eguale su per giu agli Abruzzi (kmq 16.529), o alla Campania (kmq 16.295),o alle Calabrie (kmq 15.075); di cui appena una estensione di 200 kmq è oggi coltivata intensivamente e forma le cos1dette oasi; il resto è costituito da steppa incolta o utilizzata da colture estensive e saltuarie, e, in parte minore, da spiaggie, dune mobili, paludi, saline, rocce nude. Ed era precisamente sulla zona stepposa, da essere a suo tempo irrigata con quello strato continuo d'acqua, che il prof. Vinassa s'era immaginato fosse portato ,. in collo " da un sottostante strato di argilla continuo fra il Gebel e il mare, era, dicevamo, precisamente su questa zona stepposa che facevano assegnamento i nostri colonialisti per far prosperare in pochi anni intorno a Tripoli parecchi milioni di nostri immigranti. Orbene su questa illusione gli studi accurati e seri della Commissione buttano una grande secchia d'acqua ghiacciata. La zona dei giardini La zona dei giardini (200 kmq) deve la sua esistenza all'acqua sotterranea, economicamente utilizzabile, di cui essa è fornita. E date le condizioni del clima, del suolo, e del sottosuolo, i " sapienti " sistemi di coltura (p. 187) elaborati dagl'indigeni attraverso la loro esperienza millenaria, rispondono ~ttimamente ai bisogni locali. Il colono italiano avrà molto da imparare, poco da mutare, laddove sia possibile, una cosi intensa e ammirabile utilizzazione del suolo (pag. 191). Interessanti assai sono a questo proposito le osservazioni sulla praticità e sulla economicità della famosa otre per estrarre l'acqua dal sottosuolo, che / ha fatto sbellicare dalle risa tutti i nostri giornalisti-agricoltori improvvisati, e che la Commissione invece riabilita in alcune pagine mirabili di buon senso (pp. 266 sgg.). 1 Pubblicato in "L'Unità," a·. II, n° 3, 17 gennaio 1913, p. 229, a firma AGRICOLA. e riportato nel voi. Come siamo andati in Libia, cit. (cfr. sopra n. 1, p. 286). [N.d.C.] 294 Biblioteca Gino Bianco

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