Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

La questione albanese segni poco chiari, in verità, di un cosciente e forte sentimento nazionale. Inoltre, non si deve dimenticare che la capacità degli albanesi a vivere politicamente autonomi, se non si deve negare a -priori, non si può neanche affermarla a -priori: gli albanesi hanno diritto a fare le loro prove: ecco tutto. Ma un paese arretrato, che non riesca alla prova a governarsi da sé, rappresenta un pericolo continuo di perturbazioni per i vicini e una tentazione alle invadenze di tutti. Perciò al diritto della "piccola Albania" di fare le sue prove nella carriera della vita libera e civile, corrisponde il diritto degli stati contermini di evitare che le difficoltà inevitabili di queste prove offrano pretesto ad altri stati - per es. all'Austria - di fare dell'Albania un proprio dominio: corrisponde, insomma, nella Serbia e nella Grecia, il diritto di sostituire la sovranità propria all'autonomia albanese, il giorno che quest'autonomia resultasse eviçlentemente incapace di organizzarsi e di vivere. Albania e Italia Attenendosi nella questione albanese ai fatti e ai principi innanzi accennati, la nostra diplomazia non solo farebbe opera di giustizia, ma anche provYederebbe nel miglior modo possibile al nostro interesse nazionale. L'Unità ha piu volte insistito, in quest'anno passato di frenesie tripoline e di fantasie mediterranee, sulla gravità del problema perché sia il caso di spiegare ancora una volta ai nostri lettori la necessità nostra nazionale di evitare che l'Austria acquisti alcun diritto di supremazia, sotto qualunque forma, in Albania. A questo interesse la nostra diplomazia s'immaginava di avere provveduto con l'impegno reciproco austro-italiano di astenersi da ogni pretesa territoriale sull'Albania. Il giorno, in cui l'Austria avesse potuto occupare la Macedonia, ci saremmo ben presto avvisti della insostenibilità di questo patto; e sarebbe apparsa in piena luce l'abilità dell'Austria, che facendo le viste di rinunziare ali'Albania si teneva le mani. libere in Macedonia, e acquistata la Macedonia avrebbe preso alle spalle l'Albania, in cui si andava preparando fino da ora l'avvenire grazie al protettorato religioso sugli albanesi cattolici del nord. Ma la nostra fortuna - questa straordinaria e quasi ridicola fortuna, che. Mameli avrebbe dovuto nel suo canto immortale proclamare schiava della terza Roma in luogo della vittoria - la nostra fortuna ci ha regalato il terno al lotto delle vittorie della Quadruplice balcanica, proprio quando ci erano piu necessarie, cioè mentre da un lato prorompeva la questione d'oriente e mentre dall'altro noi eravamo un po' sfiancati per lo sforzo della impresa libica. Sbarrata cosi dalla Serbia e dal Montenegro la marcia dell'Austria verso Salonicco, il vecchio patto austro-italiano di astensione per l'Albania ha acquistato a un tratto per noi un valore preziosissimo: l'Austria si trova impedita dalla Quadruplice balcanica di penetrare in Macedonia dalla parte 265 BibliotecaGino Bianco

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