Il problema delle alùanze Intesa, le quali hanno nei Balcani interessi identici ai nostri, e hanno tanto bisogno di avere l'Italia con sé quanto ne avrebbe l'Italia di stare con loro. VII. In entrambi i casi le nostre spese militari terrestri per la difesa e l'offesa sui confini europei sarebbero presso a poco eguali. Ma le spese marittime e le spese per i presidi terrestri della Libia sarebbero enormemente maggiori nel primo caso che nel secondo. È questa una considerazione, che non deve da sé sola guidarci nella scelta; ma sarebbe assurdo trascurarla del tutto in un paese, come il nostro, che è appena ai primi passi nella sua opera di restaurazione economica interna. Illusioni pericolose Non è il caso di ripetere ora quanto altra volta (Unità, n. 8) abbiamo scritto intorno alla importanza vitale, che ha per l'Italia il problema balcanico, e intorno ai pericoli e ai danni gratuiti che racchiude il neo-imperialismo africano. Quel che in questo momento sembra piu opportuno notare è lo sforzo, che i triplicisti coloniali o no, sono costretti continuamente a fare per illudere sé e gli altri intorno alle difficoltà e ai pericoli della loro politica. Un giorno è l'Inghilterra che sui loro giornali manda lord Haldane a Berlino a precipitarsi ai piedi del kaiser, a implorare pietà, a rompere l' ~ntent~ anglo-francese. Un altro giorno è la Russia, che pianta in asso la Francia e si accorda con la Germania e l'Austria per la questione balcanica, e offre all'Italia una partecipazione agli utili della grande curée antiinglese e antifrancese. Un altro giorno trovano bens1 che la Francia, la Russia e l'Inghilterra vanno sempre piu d'accordo; ma sono paesi in decadenza, paesi in pieno sfacelo, paesi buoni a nulla; mentre la Germania e l'Austria, quelli s1 che sono paesi invincibili, sebbene... non lo sappiano: ché se lo sapessero, non esiterebbero tanto a far la frittata; ma lo sanno i nostri imperialisti, e tanto basta. Quanto all'Italia, è positivo che essa nell'impresa di Tripoli si è rivelata invincibile, e il mondo deve fare da ora in poi i conti con noi: dov'è la vittorid? le porga la chioma. Ed è a furia di siffatte goffaggini che i Cirmeni e De Marinis del tripolismo coloniale tentano giorno per giorno di ubbriacarci. Altre illusioni non sono altrettanto stolte, anzi presentano qualche apparenza di serietà; ma appunto per questo sono piu pericolose, perché anche menti lucide e fornite di buona coltura, se ne lasciano sedurre. Il Foberti, per €S., scrive: Nulla si ha di assoluto• nella politica internazionale: per la quale cosa come non fu impossibile all'Italia, alleata in un gruppo antifrancese, di tutelare particolari ed esclusivi suoi interessi mediante rapporti amichevoli e cordiali coltivati con la Francia, cosi non è da rigettare a priori l'ipotesi per la nostra politica estera di rappresentare nell'avvenire il tratto d'unione tra Germania ed Inghilterra. Che se poi gli avvenimenti assumessero tale piega in prosieguo da compromettere colla permanenza nella Triplice attuale (dato che fosse utile rinnovarla) la stessa nostra compagine, allora vi sarebbe 233 BibliotecaGino Bianco
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