Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

Il problema delle alleanze II. Fra le secondarie affinità ed opposizioni alcune si possono considerare con quasi assoluta certezza come stabili. E sono: 1) l'irriducibile opposizione franco-tedesca; 2). la conseguente intesa anglo-francese; 3)' la persistenza della solidarietà austro-tedesca di fronte all'Inghilterra e alla Francia nell'interesse dell'Austria; 4) l'antagonismo austro-russo per gli a•ffari balcanici; 5) la conseguente alleanza franco-russa; 6) la conseguente intesa anglo-russa. La politica della Russia non presenta gli identici caratteri di stabilità della politica estera della Germania, dell'Inghilterra, dell'Austria e della Francia; c'è stato, anzi, nella primavera passata un momento in cui si è potuta anche ragionevolmente supporre la possibilità di un orientamento antiinglese e tedescofilo della Russia. Ma gli avvenimenti di questi ultimi .mesi sembrano documentare una rinsaldata stabilità dell'alleanza franco-russa e dell'intesa anglo-russa, come effetto dell'~cuito dualismo austro-russo negli affari balcanici. III. Dal combinarsi di tutti questi rapporti di opposizioni e di coincidenze, risulta la presente distribuzione delle forze militari europee nei due sistemi della Triplice Intesa e del blocco austro-tedesco. IV. Date siffatte condizioni, l'Italia deve rendersi conto che, mentre la Triplice traclizionale (1882-1902)era diretta solo contro la Francia e la Russia, e si inquadrava perfettamente nella politica antifrancese e antirussa dell'Inghilterra e perciò l'Italia poteva essere contemporaneamente alleata della Germania e dell'Austria e amica dell'Inghilterra; mentre la Triplice di quest'ultimo decennio, grazie al delinearsi sempre piu distinto del dissidio anglo-tedesco, si è automaticamente trasformata in una specie di trattato di neutralità fra l'Italia e il blocco austro-tedesco; la nuova Triplice, invece, nelle intenzioni della Qermania e dell'Austria, non può non avere un nuovo programma, non solamente antifrancese e antirusso, ma soprattutto antiinglese. Se la conoscenza della attuale situazione mondiale, se la logica stessa delle cose non ci conducesse a questa conclusione sicurissima, basterebbero a snebbiarci la mente le dichiarazioni fatte alcuni mesi or sono dal conte Berchtold al suo primo presentarsi dinanzi alle Delegazioni austro-ungariche: Non dobbiamo dimenticare - ha detto il Berchtold - la profonda trasformazione avvenuta in questi ultimi tempi nel sistema dei rapporti internazionali. Mentre fino alla fine del secolo XIX gli aggruppamenti di potenze inaugurati colla formazione della Triplice apparivano quali semplici e chiare configurazioni ben delimitate, in seguito alla rinuncia dell'Inghilterra al principio dello "splendido isolamento" e alla entrata del Giappone in un rapporto di alleanze in Europa, nonchè in causa del compromesso russo-giapponese, ed infine per la constatazione della esistenza di ampie sfere di interessi in Asia ed in Africa per parte delle potenze europee è venuta formandosi una fitta rete di accordi e di convi·nzioni tra le potenze dello stesso aggruppamento ed anche di aggruppamenti diversi: ciò che ha notevolmente complicata la situazione interna- ~ Quando nel n° 9 dell'" Unità" accennammo all'intervento del Giappone nei contrasti della politica internazionale europea, qualche amico ci scrisse e qualche altro c1 disse che noi sognavamo e che facevamo ipotesi troppo fantastiche. Si vede che anche Berchtold, quando parla del Giappone, fantastica! 231 81bl1otecaGino Bianco

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