"Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 ricercare dal punto di vista del nostro interesse nazionale quale atteggiamento ci conviene assumere d~ fronte a questo fatto. Un altro di questi idola mentis, a cui ci sembra che il Foberti subordini ingiustamente la politica internazionale dell'Italia, è· l'opinione che la marcia dell'Austria verso Salonicco sia una "fatalità storica." Non dobbiamo ripetere oggi - scrive il Foberti nella Rivista Popolare, p. 271 - gli errori del passato impuntandoci in una vana pretesa, quella cioè di assegnare alla nostra politica estera, aprioristicamente, Q'obbiettivo fondamentale di impedire all'Austria il cammino verso il sud della penisola balcanica. Questo fenomeno, che attrae e spinge gli abitanti del bacino danubiano verso i Balcani e il Mar Nero, va guardato come una di quelle fatalità storiche che solo una piu grande e piu imperiosa avversa fatalità riuscirebbe a sopprimere. Stabilito questo principio, è naturale che il Foberti riduca per l'Italia il problema delle alleanze alla ricerca di "compensi che mantengano l'equilibrio delle parti" per il caso che la "fatalità storica" debba realizzarsi. Che giova nelle fata dar di cozzo? Ora noi neghiamo assolutamente che vi sia una fatalità storica, per cui l'occidente della penisola balcanica debba essere necessariamente incorporato coll'impero degli Absburgo anziché organizzato in compagini nazionali autonome, in modo che di fronte a questo fatto indeprecabile a noi non resti se non cercare gli accorgimenti e i contrappesi piu opportuni a cavarne anche noi qualche vantaggio. In fondo, anche il Foberti non crede a questa ferrea fatalità, se scrive che qualora in compenso di nuove espansioni balcaniche dell'Austria noi non riescissimo ad avere nella nuova Triplice "tutto ciò che s'impone alla nostra dignità e alla convenevole valutazione dei nostri diritti," l'Italia dovrebbe "ricercare le proprie utilità in una nuova orientazione." Dunque l'Italia può opporsi con una nuova orientazione delle sue alleanze alla "fatalità storica," qualora questa si rivolgesse contro i suoi interessi; dunque, può contribuire, quando ciò sia richiesto dalla sua dignità e dai suoi diritti, a creare quella "piu imperiosa fatalità storica," di cui il Foberti stesso ammette la possibilità; dunque... non esiste nessuna fatalità storica, e tocca noi, secondo le nostre convenienze, favorire l'una piuttosto che l'altra ... fatalità. Le condizioni del problema In conclusione, sgombrato il terreno della indagine da tutti gli elementi estrane_i,. il problema_ delle alleanze si può formulare oggi per l'Italia nelle propos1z1on1seguenti. I. Salvo l'intervento di cause imprevedibili, i rapporti di affinità o di opposizioni internazionali europee nel prossimo periodo storico dovranno tutti polarizzarsi intorno al dissidio mondiale anglo-germanico. 230 Biblioteca Gino Bianco
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