" Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 Tripoli a Cano, capitale dell'Haussia, perché dovrebbe appunto svolgersi attraverso 2.800 km. di paese quasi sempre disabitato e senz'acqua, mentre relativamente assai facile sarebbe la costruzione di un tronco di 500 km., che mettesse in comunicazione Cano col Niger e col Binué (pp. 19-20). 2 E l'on. France'6co Guicciardini - un altro, nel quale non si può sospettare nessun preconcetto antitripolino o democratico - nel discorso detto alla Accademia dei Georgofili nell'adunanza del 17 dicembre 1911 ha onestamente dichiarato e spiegato con considerazioni concrete che non riproduciamo per non allungar troppo queste osservazioni, che: Nonostante che la costa della Tripolitania sia la piu meridionale dell'Africa mediterranea e che il mare Sirtico sia l'unica penetrazione del Mediterraneo nell'Africa, la Tripolitania ha ormai fatto il suo tempo come paese di deposito e di transito: non solo non può ormai aspirare a un grande movimento di commercio internazionale, ma neppure può riacquistare quella certa importanza che in questo rapporto ebbe fino ad una ventina d'anni or sono ... Modificando pertanto un giudizio che alcuni anni or sono avevo espresso, ritengo anch'io che la Tripolitania, effettivamente o virtualmente, abbia perduto il commercio del sud e che non è probabile che possa riacquistarlo. Noi non pretendiamo dare queste affermazioni come certezze assolute. Affermiamo solamente : 1) che tutte le notizie ottimiste, date l'anno scorso dagli esploratori improvvisati del nazionalismo e del giornalismo tripolino, non hanno nessuna base di serietà, sono il frutto di osservazioni superficiali e inquinate da preconcetti politici, quando non sono vere e proprie mistificazioni cucinate in assoluta malafede; 2) che fino a quando nuove ricerche, fatte da studiosi un po' piu attendibili dei nostri Bevioni, non verranno a capovolgere le nozioni piu sicure che sono state finora raccolte dalla ricerca scientifica seria, la Libia, salvo una discreta parte della Cirenaica e qualche zona assai limitata della Tripolitania settentrionale, non ha nessun valore economico e non compenserà mai le spese della conquista; 3) che le zone meno ingrate della Libia non potranno diventare piu intensamente produttive se non con grande lentezza, e dentro limiti assai circoscritti; 4) che in queste condizioni occorre limitare le spese a ciò che è strettamente richiesto dalle necessità politiche della occupazione e dalle opportunità economiche dello sfruttamento delle zone produttive, affinché la vita economica dell'Italia non sia al di là dello stretto necessario dissanguata con la sottrazione di capitali, che non produrranno nulla in Libia, mentre sono estremamente indispensabili in Italia. Ma in che modo definire caso per caso le spese, che sono richieste dalle 2 Vedi per le difficoltà della Transahariana l'articolo: Fino al lago Ciad pubblicato nell"' Unità " del 29 giugno. 196 BibliotecaGino Bianco
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