Gaetano Salvemini - Come siamo andati in Libia

"Come siamo andati in Libia" e altri scritti dal 1900 al 1915 Quantunque, come giustamente il Preziosi deplora, dal 1910 ad oggi il R. Commissariato non abbia pubblicato alcuna relazione, gli atti parlamentari permettono tuttavia, a chi abbia qualche pratica in materia, di seguire con bastante esattezza il movimento del fondo per l'emigrazione. Il quale, com'è noto, viene fornito dai vettori: ma sarebbe errore che i vettori alla lor volta lo facciano gravare sugli emigranti, onde, in conclusione, questi pagano la tassa in piu del trasporto, mentre, se la tassa non vi fosse, pagherebbero 8 lire in meno. In realtà, quelle 8 lire vanno piuttosto considerate come un minor profitto del vettore: come un tasso prelevato dallo stato italiano sulla riduzione notevole, che l'intervento governativo produce nel prezzo dei noli a vantaggio dell'emigrante. Le tariffe sarebbero ben diverse, e l'emigrante subirebbe un rincaro ben superiore alle 8 lire, ove lo Stato si disinteressasse dei trasporti I Le 8 lire poi servono a pagare molti servizi statali utili alla massa emigratrice. • Orbene, a questa stregua, la unica lira che l'emigrante continentale paga per la sua tessera rappresenta un'ingiustizia. Infatti nulla o ben poco lo Stato gli dà in corrispettivo: la riduzione delle spese di trasporto esisteva anche prima, e l'emigrante poteva fruirne, anche all'estero, dovè pure la tessera non esiste, e dove la riduzione non è determinata dalla sollecitudine governativa a suo favore, bensi dalla concorrenza delle varie reti ferrovuie e dal loro interesse. Nulla ha fatto lo Stato per l'emigrazione continentale, che possa paragonarsi allo sforzo, onde le frontiere italiane si sono praticamente estese fino ai porti di sbarco; nulla per migliorare i trasporti, nulla per quelle scuole che, in America, assorbono quasi mezzo milione di sussidio. L'opera dei pochi Addetti di emigrazione è sempre scarsa per scarsezza di mezzi, ecc. L'unico vantaggio che l'emigrante ricava dalla tessera, è dunque quello di poter viaggiare isolato; facoltà che la natura del fenomeno migratorio rende quasi superflua, mentre diventa poi irrisoria al confine, ove le ferrovie estere esigono ancora la comitiva per accordare le riduzioni. La prova migliore di quanto asserisco è la piccolezza della somma preventivata come ricavo delle tessere pel 1912-13 - L. 80.000 - e la sicura affermazione, da parte dei competenti, che nemmeno tale cifra sarà, di gran lunga, raggiunta. L'emigrante continuerà a viaggiare in comitiva: se parte alla spicciolata da .,, paesi prossimi al confine, avrà sempre convenienza a pagare il biglietto ordinario; e quindi la speranza di trarre le somme necessarie all'assistenza dell'emigrante europeo dalle tessere rimarrà, finché duri la presente organizzazione, un pio desiderio. È ben vero che la tessera ha un altro vantaggio - ma questo, non previsto dalla legge -; essa viene a costituire l'unica carta di legittimazione che dia qualche garanzia, oggi che il passaporto, in grazia della sua gratuità, è divenuto un cencio qualunque, che si regala, si baratta e si vende per un bicchierino di snappa; vantaggio, che non depone a favore del sistema! Ed ora veniamo al riparto delle spese - importanti complessivamente piu di quattro milioni - di questo famoso fondo dell'emigrazione. Delle spese generali - L. 322.000 - solo una minima parte, forse una ventina di migliaia di lire, può accollarsi ai servizi per l'emigrazione continentale. Gli Addetti d'emigrazione in Europa non sono che due o tre, pagati pochissimo; il Commissariato centrale non si occupa che assai poco dell'emigrazione continentale, visto che esiste a Milano un ufficio per i confini di terra. Il grosso della somma viene speso nei porti d'imbarco e per l'assistenza sulle navi. Nei capitoli compresi sotto il titolo: " Tutela degli emigranti in patria e durante il viaggio marittimo" non v'è che il c. 22 - R. Ufficio dell'emigrazione per i confini di terra - che possa ritenersi stanziato a vantaggio degli emigranti in Europa: ma qui faccio osservare che questo ufficio serve in prima linea per la repressione dell'emigrazione clandestina, anzi in origine doveva fondarsi appunto sotto tale denominazione: orbene, la emigrazione clandestina dove si dirige? In America precipuamente. Tale funzione, unita a quella di assistere gli emigranti che, non importa se legittimamente o meno, 188 BibliotecaGino Bianco

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