Aldo Garosci - Carlo Rosselli e il movimento "Giustizia e Libertà"

nazionale e fa prevedere la grav1ss1ma crisi della Francia dinnanzi all'aggressione alcuni anni più tardi. Il 9 giugno 1937 Carlo Rosselli si trovava con il fratello Nello (il quale viveva la più parte del suo tempo in Italia, esule in patria, e dedito agli studi storici, di cui ci restano monumento il Pis11Cane un libro su Mai&zinie Bak_unin), a Bagnolcs de l'Orne, luogo di cura di fanghi in Normandia. La macchina nella quale erano i due fratelli venne fermata con qualche pretesto, e Carlo e Nello vennero assassinati a pugnalate. Gli assassini appartenevano alla famosa organizzazione segreta dello C.S.A.R., sovvenzionata da Hitler e da Mussolini, protetta in Francia in alto loco, e perfino dall'attuale pupazzo hitleriano: Pétain. Essi vennero arrestati - almeno alcuni tra di loro - dalla polizia francése, ma, per non compromettere nessuno, il processo venne rimandato alla fine della guerra, quando, dopo la vittoria di Hitler, gli assassini sono stati rimessi in libertà. Il ministro degli interni francese di allora, che fece arrestare gli assassini, Marx Dormoy, è stato a sua volta assassinato, dopo che la Francia perdette la sua libertà. L'assassinio di Rosselli si colloca nel piano dell'aggressione hitleriana contro l'Europa. « Giustizia e Libertà » <;bbe dalla morte di Rosselli un colpo grave. Essa venne salvata dalla fede del nucleo che si era stretto attorno a Rosselli nel momento della lotta, dal1' adozione di nuovi giovani e dal ritorno all'azione politica di Emilio Lussu, a cui la rinnovata salute permise di riprendere posto tra i capi del movimento. Malgrado questo, essa non poté sottrarsi ad una cns1. L'assassinio di Rosselli non significava solo la perdita di un capo. Significava anche che, durante un certo tempo, la rivo- - 23 - B1bioteca G no Bianco

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