Aldo Garosci - Carlo Rosselli e il movimento "Giustizia e Libertà"

suo fido collaboratore Alberto Cianca (che era già stato collaboratore di Amehdola e direttore del Mo,ndo) un gruppo di collaboratori venuti da nuovi strati intellettuali italiani, con una grandissima dose di sfiducia verso le vecchie forze di opposizione prefasciste, desiderosi di rinnovamento intellettuale. È questo il periodo nel quale Nicola Chiaromonte, Umberto Calosso (che era stato con l'Ordine Nuovo di Gramsci), Garosci (Magrini), F. V. (Gianfranchi), M. L., A. C., con differenza di sfumature intellettuali e di presupposti culturali ma con propositi in molta parte analoghi, si consacrano a sviluppare l'ideologia di ((Giustizia e Libertà» quale Rosselli aveva abbozzata molti anni prima in Socialismo liberale, senza osare però di imporla come teoria fondamentale del movimento quando lo si fondò come movimento di coJizione. ((Giustizia e Libertà» si diede pure in questo periodo una ossatura di organizzazione all'estero, ossatura di organizzazione alla quale contribuirono parecchi dei migliori 9perai emigrati; ma che, appunto per farsi questo sforzo all'estero e non in Italia, e per non trovarsi all'estero operai giovani, ~ncora più o meno vergini da precedenti partiti, non si estese ·. mai al di là di un gruppo scelto (dove sono compagni di origine repubblicana, libertaria, socialista e comunista) con la prevalenza degli originari della Toscana, dello Spezzino, del Carrarino (fratelli Biso, fratelli Pierleoni, Tonarelli, ecc.) e cioè di paesi che lo -spirito di Rosselli meglio comprendeva e con i quali meglio la ·sua storia passata si armonizzava. I punti fondamentali su cui si basò la propaganda di << Giustizia e Libertà» nel periodo tra il 1934 e il 1936, m cm Rosselli partecipò più intensamente alla direzione del movimento, sono: a) vastità del crollo prodottosi con il fascismo, e necessaria corrispondente vastità del rinnovamento che le opposiziòni - 18 - Brb~otecaG noBianco

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