I tùale che doYeva essere- immolata nella guerra, si era · notato tino stato d'animo di 1nalcontento sempre più grande e di in transigt::nza morale. Si provava il bisogno, bL~ono o cattivo che fosse, di uscire, di evadere dalla vita raffinata e cerebrale 1 di in1molarsi anirna e corpo per una causa capace di superare le ragioni n1eschine deUa vita di ogni giorno. Se gli intellettuali giovani disertarono il socialisn10 non fu tanto pérchè fossero trasforn1ati di colpo in . filistei utilitari; anzi al contrario s·e1nbrava loro cl)e nelle persone di troppi dirigenti ·e nello spirito che presiedeva aUa loro intera opera, il n1òvin1ento socia- ' lista fosse sul punto di perdere una gran ·parte del suo sacro fuoco dei_primi tempi. Non bisogna credere eh.e la situazione di profondo malessèrè e ·1a mancanza di sincerità degli animatori del 1novin1ento fosse s·fuggita ai giovani, non meno che lo sptrito superficialmente _colpevole nel qualè essi avevano creduto di poter vincere la sedicente « crisi del 1narxismo » . . I giovani hanno bisogno· di .aver fiducia nella nobiltà,_nella lin1pidezza ·degli ideali professati. Le transazio~.i che troppi fecero in quel momento con la loro coscienza o il fatto di sottrarsi ai richiami e alle esi- _genze della ragione, nascondendo la grande_ pietà iriterna sotto una formula generatrice di 1nalintesi 1 tuttociò fece nascere nella gi_oventù una repulsione profonda. I balbettamenti dei giornali. e dei libri socialisti, sprovvisti di qualsiasi vigore di pensiero e di fiainma morale 1 non erano fatti per generare in loro fiducia. · · F?ndamentalme_nte idealista, volontarista, prag1natista, la generazione ·nuova 1:on comprendeva il linguaggio materialista, positivista e >?cientifico dei 86 BibliotecaGino Bianco
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