pido, lasciando delle tracce deboli se sì prescinda da una rivendicazione energica della libertà umana nella storia, reazione comprensibile dopo il piatto fatalismo del marxismo puro. Anche le giovani energie che vi avevano aderito con <;ntusiasmo> un po' per romanti~ cjsmo e per fede nella violenza creatrice, andarono alla deriva o passarono ad altri movimenti estremisti co_me l'anarchia e i 1 nazionalismo . . . ·svalutato dal ru1noroso · insuccesso ·pratico e dal volgare· arrivis1no di troppi fra i suoi capi, il solo tentativo di una tevisione che sia stato condotto su vasto fronte, fu così ridotto a·zero e da tutto ciò ii vecchio conformismo che cercava nel disordine. teorico le ragioni del fallimento nel 'dominio politico, uscl fortifi- . cato. Poi· dopo il 1908 non può più parlarsi eh movimenti revisionisti : l.a effervescenza degli studi n1arxisti, quale la si era -constatata fino a· quel momento~ si spense un po' alla volta. Solo a lunghi inten·alli alcu·ni libri, co1ne per esempio quello di Salucci, ripre- . . dono i niotivi del revisionis1:no bersteiniano, collocandosi più particolarmente dal punto_ df vista_ i_taliano e tentando una conciliazione tra Marx e l\!Iazzini, l 'economia e la morale. ' Dal· 1910 ai nostri giorni, un solo nome di autentica importanza si stacca dal ca1npo della esegesi n1arxista: Rodol_fo l\~Iondolfo, carattere sereno e conci-· liante di studioso. Due ragioni egualmente imporlanti ci spingono a consacrargli alcune pagine meno affretta te: egli riassume in sé tutte le ragioni esse·nziali · della critka precedente; la sua esegesi costituisce in ogni tempo lo stru11:-ento m~gliore, per non dire unico, .dell'educazione marxista per lé nuove generaz~on1· italiane. BibliotecaGinoBianco
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