,, di uguale ordine. Tutti e due, ma più il secondo che il prirno, consideravano come n_ecessari:-1una revisio- _ ne pròionda, equivalente p·er molti aspetti ad un abbandon·o An tideter111inisti entrambi i movimenti tend~vano ;d una evoluzione nuova dei v:~ìori 1notalì; ma . ~ tutti e due troppo politici, -troppo settari, troppo in funzione di lotta di tendenze accanite, erano éccessivamen te preoccupati di trarre ad ·ogni costo dal l\1arxismo' elernen ti di conferma- della loro tesi pratica. In una prima fase, sotto l'impressione della libertà di recente -conquistata e del 1novimentb operaio nascente, ci si sforzò di suscitare, ·grazie ai migliori ele- . 1nenti della vecchia guatdia socialista (Bissolati, Bònomi, Cabrin~ e in certa 1nisura anche Turati) una revisione sullo stile di Bernstein, con alcuni progetti di una esperienza laburista possibile, adattando.. più rigorosamente il movimento alla realtà .della situa- - zion.e italiana. Ma se nop si tien co.nto di un certo numero di studi interessanti su questo o queli'aspetto 41, • della _dottrina e di una lodevole preoccupazione per Ì' problemi di ordine pratico, conviene riconoscere che la revisione rifonnista · italiana professata a parole oscure e accompagnata· sopratutto da parte dei capi politici da distinzioni e riserve pruqei1ti, n ullà ag- ·giunse di sostanziale a ciò che aveva già detto Bernstein non solo, ma non fece presa .neppure fra l~ masse . . Sul terreno pratico, indebolita- fòrse dall'atteggia111ento nnnoroso e sterile dei rivoluzionari,. essa finì• per· adattarsi· a u·n'azione frammentaria di rifanne, una politica di compromessi e di tran_sazioni, che per~ deva di vista ·i fini generali della lotta. D'altra parte, per trionfare, occorteva l'adesione di lars·he correnti BibliotecaGino Bianco
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