Carlo Rosselli - Socialismo liberale

di quc~to :mpero com posto non di cittadini mà di servi « La nostra missi(Jne è quella di tener duro quando tutti ced<.,no: di alzare la fiaccola dell'ideale nel h notte che ci circonda, di anticipare con l'intelligenza e con l'azione l'immancabile futuro ». "Nell'estate del 1936 e precisam~nte il 19 luglio, scoppiava la guerra civile in Spagna, iniziata~i con la congiura e il sollevamento militare-fascista, preparato ed incoraggiato· da Roma e da Berline;>. Il colpo inferto alla giovane dèmocrazia spagnola ere. g_rave, i fatti sucrC'ssivi hanno dimostrato che fu addirittura mortale. Mentre nell'Eu-ropa ad una ad una· le democrazie venivano scalzate e sostituite da dittature fasciste, senza incontrare eccessiva resistenza popolare, eccezion fatta per ~le etçiche giornate di \'ienna del 1934, il popolo spagnolo offriva invece un esempio pi11che unico di 'fierezza e di generosità, strappando con l'impeto delle sue masse Barcellona e lVIadrid dalle mani •delle forze reazionarie che l'avevano occupate p·roditoriamente. In mezzo agli orrori, in_evitabili in una · guerra civile, rifulgeva l'eroismo popolare della battaglia qi barricate, che già aveva fatto la gloria di ì\/Iilano nel 1848. Rosselli ebbe un solo pensiero, intervenire. Sull'emigrazione politica italiana pesava, quasi come un 'onta, il ricordo dell'epoca aventiniana, in cui la capitolazione poco brillante delle forze democrati- · che di fronte al fascismo, avvalorava la qualifica d'imbellì. La nuo,,a generazione antifascista voleYa riscattare con le armi quella sconfitta. Senonchè non mancarono, come sempre, i « saggi », i soliti contradditori, ~he riluttavano ad appoggiare l'iniziativa di 23 BibliotecaGino Bianco

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