Carlo Rosselli - Socialismo liberale

mita rigorosamente, smorzandola, ia divisione e gH urti tra le classi nel campo materiale. La camera dei Comuni vede spezzarsi i partiti, assiste alla n~scita di formazioni nuove, indipendenti dai problemi· econo- ' miei, quando si tratta di discutere questioni religiose. I .socialisti italiani -. · parlo particolàrmente degli esponenti politici- hanno troppo spesso esagerato riel loro zelo in.ternazionalista e nella loro accettazione indiscussa dei canoni marxisti,. ·i caratteri immutabili dell'ambiente e della storia italiana. ( Il m·arxismo ignor_a le frontiere e non conosce altro che la classe). Do,iranno nell'avvenire preoccuparsi ben più che nel passato, cfei problemi nazionali specifici e spezzare l'assurdo monopolio _patriottardo .dei partiti così detti nazionali. . . Ora non bisognerebbe vedere nella specificazione e nella persona"lizzazione progressiva dei differenti movimenti -socialisti europei il sintomo di un fallimento dell'ideale universale del socialismo. Anzi, bisogna ri- , , conoscervi il segno di un passaggio dall'astratto al reale, un mo1nento fondan1entale ed inevitabile nella ascensione delle masse. Queste non sono in grado di passare di colpo dallo spirito campanilistico e ·di categoria ad una comprensione piena e vissuta di una solidarietà mondiale. La comunità dei popoli presuppone questi come entità indipendenti, secondo i loro sviluppi originali rispettivi. Una sintesi organica del-- le differenti co1nunità nazionali potrà so.ltanto condur_ re· un giorno alla· federazione de.Ile nazioni. Il resto .· è utopia. · La négazione iniziale dei valori nazionali da parte dei precursori del socialismo era una reazione natu- . rale contro la situazione di inferiorità e di oppressione - profonde fatte alle masse. L ' internazionalis~o di 196 BibliotecaGino Bianco

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