quello che vuole. Ma fin tanto che esso continue·rà. a trovarsi in una situazione di inferiorità morale e materiale e proverà il bisogno lancinante di liberarsene, e che si servirà a questo fine degli strumenti adatti, cioè quelli che troverà sul can1mino del progresso, il proletariato compirà, lo voglia o no, un 'opera essenzialmente liberale. Nessuno potrebbe negare che in tut-ti i paesi il movimento operaio ha dato prova, dopo le, disperate rivolte dell'inizio, di una profonda comprensione del-- l'esigenza del progresso. Non solo esso non lotta più contro l'introduzione qi metodi di produzione pit1 per_ fezionati,· o contro le macchiné, ma arriva anche a reclamnre la loro applicazione; perchè ha compreso che le possibilità di 1niglioramento e di ascesa so_no prettamente unite ad una più alta produttività sociale. Nell' inter~ Europa noi stian10 ,·assistendo,· nello spazio degli ulti1ni anni. ad una profonda trasfo·rmazione del movimento socialista nel senso di un sen1pre maggiore adeguamento alla realtà. di un predominio sempre più decisivo riconosciuto al movi1ncnto operaio e ai programmi concreti e immediati. J residui utopistici e n1essianici che avevano preso tanto posto all 'ipizio sono abbandonati l'uno dopo l'altro, mentre nella letteratura cadono in un giusto oblìo i vecchi catechismi, le vecchie apocalissi che si proponevano di determinare lo stato socialista ipotetico fin nei suoi più riqicoli particolari. Anche per i so- ,... cialistf le formule semplicistiche, le ricette miracolose che dovevano fornire il segreto dell'avvenire, ·sono ~orpassate. Oggi 1nolti socialisti ammettono che non si saprebbe stabilire una mè_ta se non a grandi lia-ec,, che questa mèta, che (]Uesto st<1to debbpnp. necessaBibliotecaGino Bianco
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