democrazia tedesca, così seppe distinguersi anche da quella corrente della socialdemocrazia russa che, per opera di Lenin e dei suoi conipagni, continuava la linea rivoluzionaria del marxismo e assumeva già un molo di guida di tutta la sinistra socialista europea. Recentemente sono state pubblicate le note della Luxemburg sulla rivoluzione russa che a torto gli addormentatori e i conciliatori vorrebbero presentare come un episodio isolato, un trascurabile incidente nella biografia politica della Luxemburg, qualcosa da dimenticare e da far dimenticare al più presto. Al contrario quelle pagine sono il punto più elevato raggiunto dalla critica luxemburghiana -- quello che- è oggi illuminato da una folgorante conferma storica - e la Luxemburg poté pervenirvi solo grazie ad un lungo lavoro preparatorio. In effetti tutta la storia dei rapporti fra Lenin e la Luxemburg è la storia di una catena di dissensi. Lenin e la Luxemburg cominciarono a dissentire verso la fine del secolo sulla questione nazionale polacca; poco dopo si trovarono nuovamente in disaccordo sul ruolo delle massa contadine nella rivoluzione, poi vennero a polemica sulle questioni organizzative di partito, come è documentato in queste pagine. Furono ancora di diverso parere sulla definizione dell'imperialismo e sulla natura delle guerre nazionali nell'èra dell'imperialismo. Uniti nella opposizione rivoluzionaria e internazionalista alla prima guerra mondiale nonché sulla tattica dell'insurrezione e della conquista del potere, si divisero subito sul modo di concepire l'esercizio di questo potere: Lenin per la dittatura del proletariato, la Luxemburg per una democrazia operaia in cui l'aggettivazione di classe qualificasse, non svuotasse o alterasse il contenuto del sostantivo democratico. Ma si trattò sempre di contrasti che, malgrado la {ermezza e la fierezza dei contendenti, non degenerarono -4B1b11oteca Gno B anca
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==