nei loro dettagli più minuti e prendevano la forma di un piano predeterminato. Ne seguiva, naturalmente, che i membri attivi dell'organizzazione si trasformavano in semplici organi esecutivi degli ordini di una volontà fissata in anticipo al di fuori del loro proprio campo di attività, cioè in strumenti di un Comitato centrale. Dalla qual cosa derivava questa seconda particolarità del centralismo cospiratore: la sottomissione assoluta e cieca della sezione del partito all'istanza centrale e la estensione dell'autorità di quest'ultima fino all'estrema periferia dell'organizzazione .. Radicalmente diverse sono le condizioni della attività della socialdemocrazia. Essa sorge storicamente dalla lotta di classe elementare. Ed essa si muove in questa contraddizione dialettica e cioè che solamente nel corso della lotta si recluta l'esercito del proletariato e che solamente nel corso della lotta esso prende coscienza dei fini di questa. L'organizzazione, i progressi della coscienza e la lotta non sono delle fasi particolari, separate meccanicamente nel tempo, come nel movimento blanquista, ma al contrario sono degli aspetti divers,i di uno stesso ed unico processo. Da una parte, al di fuori dei principi generali della lotta, non esiste una tattica già elaborata in tutti i suoi dettagli che un Comitato centrale potrebbe insegnare alle sue truppe come in una caserma. Dall'altra, le peripezie della lotta, nel cor5o della quale si crea l'organizzazione, determinano delle fluttuazioni incessanti nella sfera d'influenza del partito socialista. Ne deriva che il centralismo socialdemocratico non potrebbe basarsi né sulla cieca obbedienza, né su una subordinazione meccanica dei militanti nei confronti del centro del Partito. D'altra parte, non si possono avere delle pai-atie stagne tra il nucleo proletario cosciente, solidamente inquadrato nel partito, e gli strati contigui del proletariato, già trascinati nella lotta di 19 - Biblioteca Gino Bianco
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