Carlo Boncompagni di Mombello - Il ministero Rattazzi e il parlamento

'27 VI. Con decreto del 20 3gosto la città di Napoli, e tutte le provincie napoletane erano messe in istato d'assedio. Il gen. La Marmora nominato commissario straordinario coi più ampi i poteri, pubblicasa un bando in cui esponendo le condizioni slraordinarie del paese, dopo che Garibaldi si era gettato sul continente, e dich iarando che Hgoverno ha il diritto di valersi di mezzi eccezionali, assumeva i poteri conferi tigli. Anche la Sicilia era messa io istato d'assedio per tutto il tempo in cui vi durasse la ribellione, e fino a che le eondizioni dell'ordine non vi fossero stabilite. Indi a pochi giorni, era dovuto all'esercito, era dorulo a ltre~ì al senno dei popoli non lascialisi trav iare dal prestigio del nome di Garibaldi,che la ribellione fosse doma La. Attendendo ai motivi Ghe avevano dato luogo a quei decreti lo stato d'assedio avrebbe dovuto cessare : esso dura ancora oggi. Non ha gran tempo che l'Italia udiva, quasi evocata dall'amor filiale di una donna, la gran voce del conte di Cavour che presso a morire protestava contro lo stalo d' assedio delle provincie meridianali (t). Col pro- (t) Le roi parti , le comte reprit la serie de ses dìscours . . .. . « Pas ù'état de siège (à Naples) pas ue ces moyens des gouvernements absolus . Tout le monde sait goun~rner avec l-'état de ~ iège. Je les govemerai avec la li ber té et je montrerai ee que peuvent faire de ces belles contrées ùix aonées de liberté.Dans vingt ans d' ici ce seront le~ provinces les plus riches de i'Italie. Non: pas d'état·de siège, je vous le recommande l). Lettre de la C.sse Alfieri .Le Com te ùe Cavour. Souven irs et récits par W. ùe la Rive XV.

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