Giuseppe Marchi - Ragionamento encomiastico morale recitato nelle esequie ...

18 taminata e•l osoena. Ma ciò che nella nostra prin-- cipessa merita la mass ima l?de, è~ ?he eli~ co.n le sue uou colle altrui mam esercitO la IDiSencordia. S' egli è Ge3Ù Cristo colui che s'. avvo~­ ge o si giace tra noi nascosto sot.to a. p?ve~i ~enci, e con qual cuore sdegnerem not cn~ham di sov~ venirlo della nostra persona medestma? Non e forse ques to quel sov rano carattere, per il quale l' umi le c.nità nostra si differenzia dalla orgogliosa filan l ropia de' profani? L'eretico altresì ed i l fil osofo ateista sanno obbligarsi ad una contri;: lJUzion per i poveri. Ma ciechi, com'essi sono, per amo re di sè , uon per amore di GestÌ e del J'ross imo, dove sta tutto il merito della carità, a ciò si arrendono . Per proprio amore con ciò si s tulliano di torsi d' innanzi agli occhi il quallro sempre da loro ahborrito della umanità mace ra , iguuda, là.nguente. Chimi vengono da costoro i miseri quasi in istretto carcere: e quando li veggano infermi , gli affidano a certe m·ani vendereccie, che ljuelle sono del mercenario evangelico, il quale ben sa arricchirsi de' frutti della mandra , ma non già pascerla o ben governarla. In ques ta vece la generosità della fede e della cnrità cri stiana non pure si spoglia del superfluo, ma e con gioia si mette in catene per tornare in libertà chi l'abbia perduta ; e non ischifa lordure e fetenti nlceri per rinettar chi ne sia guasto; e vole~tieri. s' espone a farsi inferma per togliere altrUI d' Infermità ; e corre intrepida ad incontrare la morte per ! alvar la vita a chi n'è in pericolo. Di q~es.ta nollile tempra è la virtù verace di Roma cristiana; e la virtù della principessa Borghese era tale. E dov' è ella ora questa forte donna ? Troverehhesi ella mai nella tormentosa

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