La quistione romana nell'Assemblea francese

NELL' ASSEl\IBLEA FRANCESE. 63 prete legittimo del ben comune, interpone il suo veto, come una diga di ferro allo stretto dei Dardanelli. Ragionate alla stessa guisa della Svizzera e del Belgio, i quali paesi, quantunque in pieno possesso della propria sovranità, e padroni al di dentro di governarsi a loro talento, quanto al di fuori, sono sommessi alla condizione di neutralità, non per altra ragione, se non per questa unica, che ciò imporla al riposo ed alla pace universale di Europa. Permettetemi ora di applicare questi principii irrepugnabili di diritto internazionale allo Stato romano. Dall' estremo della sinistra. Manco male l ci siamo alla fine! dopo tante giravolte l Dalla diritta. Ma state dunque a sentire l M. THURIOT. Io vi dissi più sopra che lo Stato romano è una creazione cattolica, nella quale la Cattolicità si era prefisso uno scopo determinato, quello cioè di apparecchiare una stanza al suo Pontefice, la quale gli assicurasse una pienissima indipendenza. In questa maniera, sia che voi consideriate quello Stato come subordinato alla cattolicità nella condizione di membro della società callolica, sia r.he voi lo consideriate come subordinato al diritto internazionale europeo, nella condizione di membro della società europea , in ambedue le ipotesi, gli potrete applicare i principii dichiarati di sopra. Ed in qual caso, lo Stato romano potrebbe compromettereil riposo del mondo? Per un attentato sicuramente contro il governo di cui è la sede ; a quel governo che è eletto dalla cattolicitàtutta intera; dall'Italia, dallaFrancia, dalla Spagna, dal Portogallo, dall' Austria, ed il cui deposito e la cui guardia gli è stata affidata. Quinci segue che, quando lo Stato romano volesse at-

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