La quistione romana nell'Assemblea francese

:iO LA QUTSTIONE ROMANA zione per tutlo ciò che schernirono altra volta. (A sinistra : Ottimamente!) Che significano, di grazia, questi ca11giamcnti? Onde mai codeste conversioni? Lo dirò io, perchè conviene che il mondo lo sappia. Egli ci ha una generazione eli uomini pccuniosi bazzicanti alle iìnanzc,. alla banca, alla borsa: essi han visto nella repubblica una minaccia, un pericolo forse pei cari forzieri, unico oggetto delle loro preoccupazioni. Eccoli dunque, dopo di aver seminala l'irreligione tra i popoli, volere oggi assicurate sotto la protezion della Chiesa le proprie ricchezze bene o mal acquistate non monta. (Lieve bisbiglio. ) Adoratori ferventi del vitello d' oro, vorrebbero dei ministri della Chiesa fare altrettanti guardiani del loro idolo. Il clero accetterà egli questa missione? Se l' accetta, è perduto c con lui lo stesso cattolicismo. L'autorità del prete finirebbe il giorno ove si provasse che egli ha patteggiato con tutti codesti trafficanti , con tutti codesti venditori che il Maestro cacciava dal tempio. (Benissimo! bravo!) Ma no! io ne sono convinto : il clero non abbandonerà le tradizioni dell' Evangelio. Coloro che sperano servirsene si avvedranno che essi piuttosto furono gli strumenti del clero; c di già le illusioni cominciano a dileguarsi pei più chiaroveggenti. L' onorevole M. Thiers parla delle virtù guerriere dci nostri soldati, che nessuno certo vorrà negare; e nella Commissione la sua meraviglia trovò parole ancora più calde. Io non attaccherò brighe a questo riguardo con un' autorìtà sì competente; ma più i nostri soldati han mostrato di coraggio e i nostri Generali di capacità e di genio, più io deploro che la capacità , il coraggio, il genio abbian servito a una tal causa. Si dice che siensi perfino

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