La quistione romana nell'Assemblea francese

AVVERTtNZA. XIX adottata; e i plausi universali, gli assentimenti molteplici, onde f'l'ano accolti i discorsi di M. Thuriot e di M. de 1\lontalembert, indicavano abbastanza a quale intendimento, con quali ampliazioni ed in qual senso si ammetteva col voto quella politica. Ma noi non possiamo pretcrire un tratto che è stato il primo e forse resterà unico negli annali parlamentari . Il veterano dei due oratori cattolici con un arte maravigliosa, ridcstando il sentimento cavalleresco sì possente sul cuore francese , rilevava la vile sovcrchieria che sarebbe nel far violenza alla Chiesa debole materialmente ed inerme, immaginandola sotto la sembianza di una donna, anzi di una madre venuta alle prese con un guerriero : la debolezza sarebbe oppressa ma non vinta, e il vincitore sarebbe disonorato dalla vittoria. Ciò era un dire: voi siete invitati aferi1·e la vostm macke. Aquesta parola d'un figlio il cuore dei figli rispose : un subito grido , un applauso concorde, uno scoppio di affetti generosi c cattolici fu la risposta. Sì! sì ! volean dire • la Chiesa cattolica è nostra madre l noi non la feriremo, non la oltraggeremo, non l'abbandoneremo giammai! c i cuori batleano, e s' infiammavano i volti, e fremean le mani. Ohi sì! ha scrittoM. Lenormant nella sua Rivista, son ben leggieri i Francesi, voltabili c svagati : razza troppo celtica che si lascia trasportare a tutte le seduzioni c ad ogni vento di dottrina si lascia volgere; ma nel cuore, oh! nel cuore ci ha sempre nn cantuccio di catechismo e di prima comunione, che Iddio nella sua mise-

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