La quistione romana nell'Assemblea francese

152 LA QUJSTIONE ROMANA voi certo non vorrete negare; e questa è, sentite}o bene, la debolezza della santa Sede : sì, è questa debolezza ap · punto che fa la sua forza insormontabile contro di voi. Oh sì ! Egli non ci ha nella istoria del mondo uno spettacolo più maraviglioso e più consolante, che gli inceppamenti della forza venuta alle prese colla debolezza! (Molteplici e nuovi segni di adesione a diritta.) Permettetemi un paragone familiare forse e quasi do · mestico. Quando un uomo è condannato a lottare con una donna, se questa non sia l'ultima delle creature, essa può bravarlo impunemente colla fronte alta e dirgli : ferisci sì, ferisci, ma tu ti disonori e non mi vinci. (Oh bravo! A mm·aviglia!) Ebbene! La Chiesa non è una donna; essa è qualche cosa di più che donna : essa è madre ! (Oh bravo l A maraviglia ! Qui un triplice scoppio (li applausi accoglie questa frase dell' omtore.) Sì, essa è madre! È madre dell' Europa, è madre della società moderna, è madre della moderna umanità! Sì, si duò ben esserle figlio snaturato, figlio ribellante e sconoscente; ma restasi sempre figlio, e suona alla fine un istante che questa lotta parricida contro la Chiesa diventa insopportabile all' uman genere, e chi l'ha ingaggiata cade conquiso , annientato sia per la disfatta, sia per la riprovazione unanime dell' umanità. (Novelli applausi.) Immaginate, o signori, che Pio IX facendo appello all' Europa, alla posterità, ed a Dio contro le violenze della Francia, della Francia che l'ha salvato e che verrebbe così ad aggiungere la più ridevole delle incoerenze ad un delitto che a memoria d'uomo non ha fatto mai pro a veruno (Ottimamente l Bravo l Lunga approvazione ); che ne seguirebbe? Inoltre sappiate bene, che voi non verreste a capo

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