La quistione romana nell'Assemblea francese

136 LA QUISTIONE ROMANA successo e di durazione, vedutolo, dico, pre.cipitato sotto i nostri occhi per una sorpresa che l' ha schiantato netto netto in un bel giorno dal sommo all' imo. (Vive rectamazioni a sinistra; dalla diritta: Bravo! benone! è verissimo! Agitazione.) UN.A vocE dal mezzo del bisbiglio. Codesto l'è un giuoco di mano! l\1. DE MoNTALE~1BERT. Io dico che dopo aver visto cadere così un governo con tanta grandezza e solidità costituito per una, non volete che io dica per una sorpresa, ma certo posso dire per una rivoluzione... (Strepito a sinistra; dalla diritta : Avanti! avanti !) l\1. m~ 1\IoNTALEl\iBEnT..... dopo averlo veduto finire a questa maniera, io sono forzato a conchiudere , che dunque non truovasi in esso la somma perfezione in fatto di politica; e sono indotto a pensare che il Papa o qualunque altro sovrano , a cui io fossi stato tentato nel '1847 di consigliare il governo rappresentativo , potrebbe ora risponderei : più che consigliarlo ad altrui, voi avreste miglior senno a mantenerlo per voi. (Sorriso di assentimento a diritta.) UNA vocE a sinistra. E la monarchia assoluta avete voi saputo mantenerla? M. DE MoNTALEMBERT. No! perchè io non ci ho mai creduto e in nessun caso non l'ho difesa ( 1). (1) Qui l'illustre oratore e pubblicista deve intendere della monat·- chia assoluta, in quanto acclude alcuna cosa di dispotico ed abusivo, non già della monarchia assoluta in sè medesima; in altra guisa dovrebbe dirsi che egli non truova alcuna forma governativa in cni adagia~si. Non professando egli alcuna preferenza per la repubblica, essendosi disingannato sulla monarchia costituzionale, se qui disapprovasse altresì l'assoluta in sè medesima, gli si potrebbe chiedere:

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