La quistione romana nell'Assemblea francese

NELL' ASSEMBLEA FRANCESE. 107 quanto io non voglia sospingervi a tentar la prima , non ci sarà egli mezzo d' impedire ad un Papa il tentar la seconda? Che dunque? il Papa abbandona Roma al braccio secolare? egli che dispone dell'amore, della fede, usar con· tro il suo popolo della forza brutale, come un malaugugurato principe temporale ! Egli l' uomo della luco voler rincacciare il suo popolo nella notte, e a noi non fia dato l' avvertirlo, l' aprirgli gli occhi sull'abisso in che va a perdersi ! Egli è spinto su di una via fatale e consigliato ciecamente al male, non potremo noi vigorosamente consigliarlo al bene? Se ci ha occasione in cui un grande Governo debba parlare alto , è certo questa ; ed io hon crederei che con ciò si farebbe al Papa violenza di sorta. Voi, voi medesimi che ci movete l' obbiezione, voi non siete contenti che per metà ; e il rapporto della Commissione ne fa fede : egli vi resta a llimandare ben molto : i più contenti tra voi vorrebbero una seconda amnistia. Ora, se il Papa la nega, che farete voi mai? la esigerete di forza? Sì o no? Dalla diritta, c~n ene1·gia. No ! no! M. VIcTon lluGo. Non gliela vorrete nepptlre imporre? Dalla diritta, come sopra. No! no! M. VIcTOR HuGo. Allora voi lascerete drizzare i patiboli in Roma all' ombra del vessillo tricolore l (Vive reclamazioni a diritta; appla~esi a sinistra.) M. DE MoNTAL. Codesta l' è una schifosa calunnia! (Lunga agitazione.) M. VIeTo n HuGo. Ebbene! per salvare il vostro onore, io non accetterò la parola imprudente che vi è sfuggita : sì ! voi esigerete dal Papa l' amnistia.

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