La quistione romana nell'Assemblea francese

82 LA QUISTIONE ROMANA due gli provò meglio? quando egli era sul primo nel dar commiato al suo ambasdatore, gli suggellava le ultime istruzioni col dirgli : Usate co l Papa come se egli avesse 200 mila armati in sua difesa.' . Grande parola era qucstn, o signori, perchè profondamente rispettosa, c niente non ista meglio alla grandezza che il rispetto; ma era alla stessa ora parola profondamente politica, in quanto essa rivelava in chi la diceva il giusto concetto della potenza morale invincibile in un medesimo cd iut angiLilc, della quale era investito l'uomo con cui aveva a fare. Di qui io penso che le Assemblee faran sempre bene di dire ai loro governi, senza appropriarsi la parola di Napoleone; trattate il Papa non come se avesse 200 mila soldati, ma trattatelo con ri guardo ai vostri interessi, alla vostra politica, come un capo spirituale innanzi a cui s' incl1inano, si inteneriscono e si altcrrano 200 milioni eli anime nell'universo . (Assenlimento notevole a diritta.) A sinistra. Ma venite una volta alla quistionc. A dritta. Ci sta! d sta! M. THURTOT. Tocco ora la discussione puramen te politica c finisco (.Ah! ah! alla fine! ... 1·iso a sinistra.) l o ebbi l' onore eli dire all' Assemblea che il governo trovavasi nell' alternativa : o stabilir la repubblica romana, o ristabilire il Papa. Sul proposito di questo secondo partito fu detto da nlcuni che crasi commesso un delitto , in quanto erasi violata la libertà , la nazionalità di un po· polo schiantando una repubblica. Questa è la somma dei reclami. Or io mi avviso che se la nostra Costituzione avesse voluto dire che la repubblica francese non dovrebbe combatter giammai una istituzione qualunque, tanto solo che i suoi fautori mettessero sul loro cappello la parola di re-

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