Partito repubblicano italiano - Un programma non una favola

n MAZ ò7ò0 00284 l~Z :$924 programma una , non avola PARTITO REPUBBLICANO ITALIANO UFFICIO STAMPA· ROMA 1958

La px.opaganda fatta con grande _impiego. di .. . manifesti multicolori, di comizi, di foglietti, lucidi come la réclame dei grandi 1nagazzini, costa milioni. Il Partito Repubblicano non ha sovvenzioni, non ha capitali da buttare via. Perciò fa la sua propaganda modestamente, ·ma seriamente: senza esagerazione, senza faziosità, senza ingiurie, sperando che la gente seria si faccia una opinione sulla base delle idee e dei programmi. . Il cittadino che vota deve conoscere i partit.i, se vuole scegliere con serietà. In questo opu~colo si chiarisce che cosa è stato, che cosa è, che cosa vuole il Partito Repubblicano.

Centoventi anni fa, quando l'Italia non era una nazione unica, ma divisa in tanti pezzi - piccoli stati governati da re e granduchi o province che dipendevano dall'Austria - non c'era libertà, non c'era giustizia, nessuno si ricordava del popolo. Dappertùtto dominavano le polizie per impedire che l le idee di libertà e di indipendenza diventassero pericolose per i principi. Ma questi, in verità, non correvano alcun pericolo grave perchè il popolo era indifferente e tutto si riduceva alle opinioni e alle congiure di piccoli gruppi intellettuali. Il popolo era assente perchè nessuno aveva capito la sua importanza e nessuno aveva capito che il popolo non poteva interessarsi delle cose d'Italia, "se l'indipendenza e l'unità non . venivano insieme perseguite come condizioni per la libertà, per la Qiustizia e per il miglioramento delle condizioni di vita. Queste cose per primo affermò GIUSEPPE *AZZI*I, il più grande degli italiani moderni · \_) Si cominciò a parlare del « popolo » Egli capì che senza il popolo nulla si poteva fare; comprese che l'indipendenza, l'unità, la libertà, il governo del po'polo, l'abolizione della miseria e della schiavitù economica erano come le tappe di uno stesso cammino per giungere alla l totale liberazione ed evoluzione dell'uomo. Non essendo solo un pensatore, era anche un uomo d'azione, assieme a pochi amici' fondò «La Giovane Italia», per diffondere questi principi di liberazione e chiamare il popolo a conquistare con le sue mani l'unità, la repubblica, la giustizia sociale. Fidando nella fratellanza dei popoli liberi, egli fondò anche, per diffondere questo ideale di libertà e di pace, 3

la « Giovane Europa », il cui simbolo fu la foglia d'EDERA che è oggi il simbolo çlel Partito Repubblicano Italiano. E ' di quel tempo il programma fondamentale dei repubblicani italiani: unità, libertà, repubblica, giustizia sociale, Stati Uniti d'Europa. Esamineremo questo programma; ma dobbiamo subito notare che il programma di un partito è degno di essere considerato non già quando resta scritto ln belle parole sulla carta, ma quando per farlo trionfare i componenti di quel parti- ~ to siano pronti a lottare con tutte le loro forze e a costo di qualunque sacrificio. Erano repubblicani E questo è proprio il grande insegnamento di .Mazzini ai repubblicani: PENSIERO E AzioNE; se siete convinti che un principio è giusto, è vostro DOVERE combatter:e per farlo trionfare. Le pagine più gloriose del Risorgimento furono repubblicane e scritte da repubblicani: tutti i maggiori eroi e protagonisti del Risorgimento: da Iacopo Ruffini a Mameli, a Pisacane, dai fratelli Bandiera a Garibaldi sono nomi di repubblicani della Giovane Italia. Quando l 'Italia fu unificata - e per l'abilità del ministro Cavour i frutti della rivoluzione democratica furono raccolti dalla monarchia - i repubblicani continuarono la loro battaglia per la Repubblica, come condizione necessaria per la libertà e il progresso. La verità della posizione repubblicana apparve finalmente indiscutibile quando la monarchia si alleò apertamente con il fascismo per sopprimere ogni libertà. Il fascismo, perseguitò, esiliò ì democratici (fra questi in prima fila i repubblicani), fece una politica di sperperi che impoverì e corruppe il Paese e lo portò infine alla catastrofe finale. Gli italiani dovettero riscattare la loro liberazione col sangue dei patrioti, dei partigiani (fra i quali i repubblicani compirono intero il .loro dovere) e con le immense rovine materiali e morali del loro Paese. 4

l . Che cosa ci sta a fare il P.R.I~ in Repubblica? E il 2 giugno 1946 il cons~nso popolare fondava in Italia la Repubblica. Con la istituzione della Repubblica si è iniziato un periodo nel quale maggiormente è necessaria l'opera dei repubblicani per la costituzione di una moderna democrazia, nella quale la libertà e la giustizia divengano ogni giorno di più complete conquiste di tutti i cittadini. Si tratta di fare· della Repubblica il regime in cui tutti possono aspirare ad una vita di dignità e di benessere sociale. Perciò è assurda e inutile la domanda che talvolta si sente: fatta la Repubblica che ci sta a fare il Partito Repubblicano? Il Partito Repubblicano lotta per difendere e perfezionare lé cose che nel suo programma sono state realizzate, lotta per far trionfare quella parte del suo programma che ancora non è stata attuata. Pascisti, mJ)narchici, comunisti e clericali In primo luogo, amico lettore, bisogna difendere· la Repubblica minacciata da destra e da sinistra. Da destra è minacciata dai neofascisti i quali ·vorrebbero &bolire la democrazia e tornare al regime autoritario di sopraffazione e di negazio- t ne della libertà sotto il quale gli italiani vissero per venti . anni. Da destra è minacciata anche dai monarchici che vorrebbero far tornare sul trono un re incapace e privo di ogni prestigio e un regime indifferente alle condizioni del popolo. Da sinistra poi la Repubblica è minacciata dai comunisti e da quelli fra i socialisti di Nenni che sostengono ancora l'alleanza con i comunisti. I comunisti vogliono introdurre in Italia come hanno fatto in tutti gli Stati dove sono riusciti a raggiungere il potere la dittatura del proletariato. cioè un regime in cui cùmanda solo un gruppetto di gerarchi del partito comunista (unico partito ammesso). Naturalmente i comunisti vogliono un regime simile perchè credono che sopprimendo ogni libertà si può distruggere la borghesia e si possono abolire il privilegio economico e la miseria. I fatti • • 5

dicono invece che negli Stati comunisti e con tutte le buone intenzioni la li.bertà è soppressa, il privilegio rinasce e la miseria anzichè essere abolita è spesso aggravata. Un esempio di che cosa sia il regime comunista è stato fornito un anno fa dalle vicende dell'Ungheria. In Ungheria anche i comunisti più coraggiosi e in buona fede si ribellarono contro il regime che avevano contribuito a creare. In Ungheria come in Polonia, in Bulgaria e in tutti i Paesi dominati dall'U.R.S.S. gli operai vivono assai peggio che nell 'Ettropa Occidentale. E: la conferma che senza libertà non c'è nemmeno progresso economico. Un altro esempio di che cosa sia il re- " gime comunista è fornito dalla condanna pronunci~ta dagli attuali governanti sovietici contro Stalin all'indomani della sua morte. Le minacce dei comunisti e delle destre non devono però far dimenticare un altro pericolo che si va facendo sempre maggiore: quello dell'invadenza clericale. Troppi vescovi che danno ordine agli uomini politici della D.C., troppe pressioni del Vaticano sugli affari interni italiani, troppa debolezza nel partito democristiano innanzi a queste interferenze, troppe prepotenze al centro e alla perife;ria da parte della democrazia cristiana. Recentemente perfino un cardinale ha dovuto riconoscere che i preti fanno gli «armeggioni». Anche a questa situazione bisogna porre un freno. I preti devono stare in Chiesa, non devo~no fare politica che non è il mestiere loro. La democrazia cristiana. deve mora.lizzarsi e porre un limite all'invadenza dei suoi uomini nello Stato, negli Enti, ~ei Comuni, nelle Province. La critica aperta e serena, la posizione democratica dei repubblicani a questo punto può giovare anc.he alla D.C., che altrimenti può correre il rischio di perdere definitivamente la coscienza del lecito e dell'illecito, e darsi a pericolose avventure, come sempre avviene a chi ha in mano troppo potere. Migliorare la Repullblica Difendere la Repubblica non basta. Bisogna perfezionarla e migliorarla sia sul piano delle condizioni materiali del Paese come su quelle della sua struttura politica e amministrati6

va. Sotto il primo aspetto non può dimenticarsi che la Repubblica ebbe l'eredità di 80 anni di governo monarchico -· · insensibile aile condizioni disagiate di tanta parte d'Italia e al benessere del popolo - ed in particolare trovò il Paese colpito dalle rovine e dai disastri della guerra. Bastano po... che cifre: su 8.000 Comuni, 1.867 non avevano acquedotti e 2.610 l'avevano insufficienti ai bisogni; 1.500 Comuni non avevano cimitero per seppellirvi i morti, quasi 3.000 Comuni non avevano fognature, 2.000 fra Comuni e frazioni non avevano strade di accesso. Non può quindi negarsi che, con tutte le sue imperfezioni la Repubblica ha compiuto un notevole sforzo di ricostruzione e di miglioramento delle condizion'i materiali del Paese e ha già dhnost!'ato di essere un regime migliore della monarchia. Rendere questa giustizia alla Repubblica non significa che non ci sia niente altro da fare: al contrario ci sono tante cose importanti da compiere e perciò il Partito Repubblicano lotta con tutte le sue forze confidando nel tuo aiuto. Per quanto si riferisce alla struttura interna dello Stato, i repubblicani vogliono che la Repubblica sia organizzata accordando ai Comuni e alle Regioni l'autonomia necessaria. Il Comune deve essere messo in grado di funzionare con me-· no intralci e intromissioni dell'autorità governativa e con tnaggiori possibilità finanziarie raggiunte dividendo meglio le tasse che i cittadini pagano, fra Stato e Comune. Alle Regioni dev'essere accordata quella organizzazione autonoma, prevista dalla Costituzione per consentire loro di trattare gli affari e di regolare gli interessi che riguardano solo i cittadini della Regione stessa, senza dover aspettare che tutto ven·· ga fatto da Rorna. I repubblicani sono favorevoli all'autono.. mia dei Comup.i e delle Regioni non solo per ragioni di buon · funzionamento amministrativo ma anche perchè le Amministrazioni Comunali e Regionali permettono ai cittadini una partecipazione e un controllo assai più diretti e efficaci di quelli consentiti dall'amministrazione statale. Altre cose bisogna fare affinchè la Repubblica funzioni veramente come un governo di popolo: per esempio il refe·· rendum, mediante il quale si dovrà permettere al popolo di intervenire direttamente con un'apposita votazione per impedire che entri in vigore o per annullare una legge che non · f 7

piaècia alla maggioranza degli elettori. Avrai sentito parlare inoltre tante volte di «riforma burocratica». Se ne parla sempre e non si fa mai perchè è un problema difficile ma bisogna risolverlo. La « burocrazia » è il complesso degli impiegati dello Stato e degli altri Enti pubblici. Questi impiegati sono troppi, mal pagati, malissimo utilizzati. Per risolvere il difficilissimo problema occorre coraggiosamente non ·continuare ad accrescere il !_lUmero degli impiegati, sceglierli più severamente, pagarli meglio, utilizzarli razionalmente, semplificare tutti j servizi amministrativi. Infine tante vecchie leggi del tempo monarchico e fascista ancora non sono state modificate pur essendo in· contrasto con la Costituzione e spesso vengono applicate. E' necessario che la Corte Costituzionale alla quale spetta di vigilare che le leggi applicate non siano contrarie ai principi della Costituzione Repubblicana possa assolvere la sua 'funzione senza intralci nè pressioni da parte del governo o dei fascisti. Uguaimente necessario e urgente ·che tutte le leggi in contrasto con la Costituzione siano modificate, adeguandole ad essa. Tutte le garanzie che la Costituzione accorda ai cittadini debbono essere rese in tal modo, effettive. Non devono essere più possibili soprusi fondati sulle vecchie leggi. · Per esempio: la repubblica democratica come è scritto nella Costituzione, deve garantire a tutti il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa; e certi episodi di ·intolleranza verificatasi, in questi ultimi tempi, devono scon1parire dalla vit a italiana. I.a casa pulita Una delle battaglie più grosse che i repubblicani combattono è quella contro la mala pianta della corruzione e delle mangerie che il fascismo ha seminato così largamente e che ancora non è statà distrutta con· l'educazione e con le leggt I repubblicani hanno dimostrato coi fatti anche di recente di essere all'avanguardia risolutamente nella lotta contro il malcostume politico ed amministrativo e la potranno portare a buon fine soltanto se saranno costantemente sorretti dalla fiducia e dall'opinione pubblica. 8 ...

Gli Stati Uniti d' EuropaMa un'altra questione è fondamentale oggi per assicurare al popolo italiano la libertà, il progresso, la pace: fare gli Stati Uniti d'Europa. I repubblicani fin dalla nascita del loro Partito hanno sostenuto la necessità dell'unione delle Patrie libere, hanno sostenuto cioè che gli Stati d'Europa anzichè distruggersi in guerre continue devono unirsi in un grande organismo. Questa grande idea sta maturando nella coscienza dei popoli, e i fatti hanno dimostrato che tutti i problemi dell'Europa (quelli della pace, della disoccupazione, ecc.) non potranno essere risolti finchè gli Stati democratici europei non si saranno uniti tra loro. Moltissimi ostacoli devono ancora .essere superati e non lo saranno senza un grande impegno dei popoli interessati. Appoggiare il Partito Repubblicano significa lottare per gli Stati Uniti d'Europa. Il programnta social~ dei repubblicani: I.a giustizia tributaria La Repubblica per i repubbiicani italiani deve attuare grandi riforme sociali a favore delle classi popolari, migliorare così le condizioni dei lavoratori e abolire ogni sfrutta· mento. Per prima cosa deve essere stabilita in Italia una vera ed effettiva giustizia tributaria. Tutto il sistema delle impo-. ste deve essere riveduto in modo che la tassazione sia veramente progressiva, cioè con una percentuale di tassa sul reddito individuale tanto più alta quanto più alto è il reddito. Per ottenere questo bisogna diminuire sempre più le imposte indirette (come per ·esempio quella di consumo, quella sull'entrata, quelle doganali) che gravano in modo quasi eguale per tutti, ricchi e poveri; e in cambio aumentare le imposte dirette che possono essere riscosse in modo progressivo. Poi bisogna rendere sempre più giusto ed . effettivo l'accertamento dei redditi (qualche cosa si è incominciato a fare in questo campo con una riforma che i repubblicani hanno sostenuta) in modo che tutti paghino le imposte dovute senza l 9 • t

imboscamenti e senza evasioni. Quando nel pagamento delle imposte non ci saranno disonestà potranno essere ridotte le percentuali delle imposte a beneficio specialmente dei medi e piccoli contribuenti ed accordando sempre 1naggiori esenzioni ai picco.li redd i ti cioè facendo cominciare la tassazione sempre più in alto. Infine i Repubblicani sostengono che la giustizia fiscale ' deve essere effettiva; che il contribuente deve potersi difendere con facilità e senza complicazioni se è ingiustamente tassato e che il suo contrasto con gli Uffici deve essere giudi- _ cato come ogni altra causa, cioè da un giudice imparziale. Oggi troppo spesso avviene che i piccoli e medi contribuenti non hanno la forza e la possibilità di difendersi e finiscono con l'essere tartassati assai più dei grossi. Una~politica economica popolare In secondo luogo i repubblicani vogliono che tutta la politica economica e sociale dello Stato sia indirizzata verso il soddisfacimento degli essenziali bisogni collettivi e popolari. Lo Stato moderno ha in mano molti strumenti per influire sulla vita economica del Paese. Ebbene questi strumenti debbono essere adoperati per proteggere gli interessi fondamen- , tali delle grandi masse, non per salvare gli interessi di gruppi privilegiati. I consumi popolari, per esempio debbono essere favoriti sempre rispetto a quelli superflui. La costruzione di case per i meno abbienti deve essere favorita e sviluppata grandemente. Nella scelta dei lavori pubblici che lo Stato e i Comuni intraprendono, devono .essere ·sempre tenuti presenti i bisogni più elementari del popolo, invece che le esigenze di presti·-' gio o di bellezza. La civiltà di un popolo - dicono i repubblicani - non si misura con i grandi monumenti, con i gran ·· d1 lussi, ma si misura dal numero sempre .più grande dei cittadini che possono vivere una vita dignitosa e soddisfare i bisogni essenziali dell'uomo. Perciò i repubblicani si sono impegnati ed hanno ottenuto la costituzione della «Cassa del Mezzogiorno», ossia lo stan10

ziamento di più di cento miliardi ogni anno da parte dello Stato, destinati ad investimenti nell'Italia del Sud: così essi hanno inteso operare per il miglioramento delle condizioni di vita del popolo meridionale, le cui esigenze furono per ottanta anni ignorate dalla monarchia ed eluse dal fascismo. Tale opera per migliorare la situazione delle cosidette aree depresse, pe.r svilupparne l'economia, per creare lavoro va approfondita e continuata. Ciò costituisce un grande problema nazionale, perchè il benessere di tutte le regioni d'Italia e la tranquillità sociale sono condizionati dal progresso e dallo sviluppo economico · del Mezzogiorno. Allo stesso modo quando i repubblicani hanno sostenuto ed attuato la politica per la « liberalizzazione degli scambi », ossia per eliminare gli ostacoli alla libera importazione ed esportazione dei beni e per ridurre i dazi e le dogane, ·essi hanno agito in difesa dei consumatori, ossia dei milioni di cittadini italiani, i quali sono sempre i primi a sentire le conseguenze di ogni politica di protezionismo economico che sviluppa i «monopoli», ne aggrava le conseguenze e perpetua le posizioni di privilegio. Questi sono esempi di un'azion~ politica concreta. La sitqazione richiede ormai (anche per di · fendere e incrementare i risultati delle iniziative economiche di cui abbiamo parlato qui sopra) un coordinamento generale dell'azione di politica economica dello Stato. Perciò i repubblicani chiedono che, dopo tanti rinvii, la prossima legislatu- . ra sia dedicata alla realizzazione di un pi~no per lo sviluppo . del reddito e dell'occupazione che è il problema pregiudizia-· l·.l per costruire una società ordinata e giusta in . Italia. Su questo problema (in Italia i disoccupati e i sottoccupati sonò ancora due milioni) si misura il senso di responsabilità dei partiti e dei cittadini. La meta effettiva della politica economica della Repubbli.., ca deve essere infine, secondo i repubblicani, quella di estendere e realizzare le grandi riforme di struttura, ossia quelle riforme destinate a combattere l'arretratezza dei ceti popolari, ad eliminare le disparità sociali. 1 l

La Riforma Agraria Avrai sentito parlare, in particolare, della Riforma Agraria che la Repubblica ha iniziato con la cosidetta legge stralcio. Si tratta di una legge con la quale oltre 750.000 ettari di terra appartenenti a grandi proprietari vengono espropriati e assegnati a coltivatori, che dopo un certo numero di anni di godimento pagando un moderato canone ogni anno, ne diventeranno proprietari. Su queste terre l'Ente Riforma, cioè Io Stato, esegue lavori di bonifica. costruisce case coloniche, porta bestiame, macchine, in modo che la piccola proprietà nasca economicamente sana e quindi giovi ad aumentare e migliorare la produzione agricola. Ebbene questa legge è stata fortemente voluta dai repubblicani i quali chiedono che su questo cammino si prosegua, e ciò non solo che si dia piena e totale esecuzione alla legge stralcio, assegnando le terre espropriate a contadini veri, senza intrufolamenti ed imbrogli; ma che si prepari e si realizzi la riforma agraria generale estesa alle zone alle quali la legge stralcio non è stata applicata (ed evitando i non pochi errori compiuti nella ·applicazione della stessa legge stralcio), in modo da creare una massa sempre più vasta di contadini proprietari della terra tecnicamente assistiti e aiutati per rendere i loro campi sempre più produttivi. I repubblicani vogliono che per quanto riguarda la terra si realizzi progressivamente il principio dettato da Giuseppe Mazzini: CAPITALE E LAVORO NELLE STESSE MANI. A questo principio sono .contrari i conservatori, i quali vogliono che tutto continui ad andare come va oggi, ma sono anche e nettamente contrari i comunisti e i socialisti perchè essi vogliono che la terra diventi proprietà dello Stato in modo che i contadini invece di essere proprietari e l~beri produttori - come vo.. gliono i repubblicani - diventino tutti dipendenti dello Stato che sarebbe certament.e un padrone peggiore del padrone privato. Perciò i comunisti nel Parlamento hanno votato a suo tempo contro la legge stralcio e per molto tempo ne hanno ostacolato l'esecuzione. 12

L'associazione di ·la1Toratori nell'azienda CAPITALE E LAVORO NELLE STESSE MANI è il principio al quale i repubblicani vogliono che siano ispirate serie e profonde riforme anche nel campo industriale. Come avviamento all'applicazione di tale principio, i repubblicani vogliono che sia stabilita la partecipazione degU operai e impiegati agli utili dell'impresa. I repubblicani vogliono anche che - in forme varie, adat te e corrispondenti alle varie specie di produzione, di organizzazione industriale e di situazione economica - gli operai e impiegati possano partecipare al capitale dell'azienda nella quale lavorano; cioè che si costituisca quello che si chiama l'azionariato operaio. I repubblicani sanno che associando i lavoratori nella sorte dell'azienda non solo si migliora la condizione del lavoratore, ma si aumenta il rendimento della produzione e si afferma sempre più il principio educatore che i risultati del lavoro devono dipendere dall'impegno, dalla diligenza dei lavoratori. Giuseppe Mazzini diceva: «A ciascuno il frutto del proprio lavoro»; per arrivare a ciò i repubblicani si battono nel campo sociale, ma hanno avversari i conservatori come pure comunist~ e socialisti. Quest'ultimi non vogliono riforme che diminuiscono lo spirito rivoluzionario delle masse e vogliono che di tutte le aziende, le fabbriche sia proprietario lo Stato e che gli operai restino salariati alle dipendenze della burocrazia che dirige lo Stato Comunista. I repubblicani contrari a questa totalitaria e superata teoria comunista non escludono qualche volta l'intervento statale quando debba essere diretto a difendere gli interessi dei consumatori dalla rapacità di certe industrie che producendo beni e servizi essenziali per la collettività non possono essere lasciate libere di imporre i loro prezzi. -~ ' :.. · L'Artigianato e la cooperaziune ..;,'\ .. _ ...,.,.. I repubblicani vogliono anche che in Italia non sia immiserito e distrutto l'artigianato. Sanno che ci sono tante attività produttive, sopratutto quelle dove si richiede più la qua13

lità che la quantità del prodotto, nelle quali il lavoro dell'artiaianato con i suoi apprendisti e aiutanti può rispondere vantaggiosamente allo scopo. In Italia c'è una grande tradizione artigiana che va impoverendo ogni giorno fra le difficoltà e le incomprensioni. Occorre che gli artigiani, e in genere i piccoli produttori non siano perseguitati dalle tasse e da contributi superiori alle loro forze. Occorre che gli artigiani siano aiutati col credito, e che siano creati sbocchi per i prodotti artigiani. ·secondo i repubblicani è .necessaria una po- .. litica di difesa dell'artigianato, diretta a migliorarne la sorte e le possibilità in tutti quei settori di produ~ione nei quali esso è economicamente vitale. I repubblicani vogliono infine che le cooperative siano aiutate purchè si tratti di vere cooperative perchè esse, e specialmente le cooperative di lavoro rappresentano uno dei mezzi per trasformare i lavoratori da salariati in liberi produttori. La scuola e la democrazia Una democrazia repubblicana deve considerare essenziali i problemi della educazione e della istruzione, cioè il problema della $cuola. I repubblicani sostengono in primo luogo che lo Stato deve assicurare e imporre a tutti l'istruzione elementare e almeno una integrazione di tre anni di perfezionamento (nella - Costituzione Repubblicana è s~abilito che l 'istruzione inferiore obbligatoria e gratuita duri ' otto anni); e deve assicurare ad ogni studente capace e meritevole facilità di studi superiori. D'altra parte le scuole private non devono essere escluse purchè siano severamente controllate dallo Stato e soprattutto non siano finanziate a spese dei contribuenti. E' necessario infine che tutti gli studi siano ordinati in modo ·da costituire non una fabbrica di diplomi inutili , un pretesto per consumare alcuni anni, ma una fucina di buoni e leali cittadini della Repubblica preparati a non fare i parassiti, ma a svolgere la loro funzione sociale. Ciò è tanto più importante in questo periodo di rivoluzioni scientifiche e di progresso tecnico, al quale non si può partecipare se la Scuola non produce in gran numero tecnici e specialisti. 14

Un programma, non una favola Nelle pagine che precedono abbiamo cercato di fare una rapida esposizione dei punti principali del programma del Partito Repubblicano Italiano. Chi avrà seguito le nostre parole vi avrà trovato la risposta al quesito sulla fuzione del Partito Repubblicano e si sarà convinto che tale funzione potrebbe essere negata solo ignorando la storia del nostro Paese e il concreto programma di un Partito che ha voluto la Repubblica come regime di libertà e di democrazia, come premessa e mezzo per attuare la giustizia sociale e promuovere il progresso civile del popolo italiano. Sarebbe stato fa~ cile, caro lettore, prometterti il paradiso in terra : le chiacchiere costano poco, ma nè i repubblicani sono dei ciarlatani nè gli italiani vogliono dimostrarsi degli allocchi. La situazione politica italiana è difficile: missini, monarchici e comunisti sono forze antidemocratiche che premono per distruggere l'ordinamento repubblicano. D'altra parte i socialisti conducono tuttora una politica incerta e .contradditoria; i socialde1nocratici non riescon0 ad esprimere una posizione coerente e coraggiosa nè sul piano politico nè su quello economico; i liberali hanno assunto una decisa fisionomia conservatrice. I democristiani sempre più invadenti, tendono a trasformare il loro esercizio del potere in regime e hanno nel loro partito gruppi che vorrebbero spingerli ad allearsi addirittura con i monarchici e magari con i fascisti... per dare vita ad una politica antipopolare i cui sviluppi antisociali e di intolleranza religiosa sarebbero inevitabili. Non minori difficoltà presenta la situazione economica del nostro Paese. Tanto più è importante l'azione coraggiosa e responsabile del Partito Repubblicano Italiano. Questa azione è oggi rafforzata dalla solidarietà del Partito Radicale, che, condividendo le impostazioni politiche fondamentali dei repubblicani, si è con essi alleato per combattere la prossimR lotta elettorale sotto il simbolo dell'EDERA. I repubblicani lottano con il programma che abbiamo riassunto per difendere la democrazia italiana e per perfezionarla. Essi sono convinti che le condizioni del popolo italiano tanto più miglioreranno quanto più del repubblicano sarà realizzato. 15 \ l

I repubblicani chiedono dunque l'appoggio e l'adesione quanti italiani auspicano la creazione di una società democratica in cui ogni cittadino abbia assicurati le libertà fonda1nentali e un sujjicente grado di benessere e di indipendenza economica. Se i repubblicani avran.no forze sufficienti la Repubblica diventerà il vero governo del popolo per il popolo e alla libertà ogni giorno più effettiva si accompagnerà ogni giorno di più la giustizia sociale e la pace fra i popoli. Bisogna svuotare il partito comunista combattendo sul serio la miseria e bisogna opporsi all'invadenza crescente ..e dilagante della democrazia cristiana, alle pressioni clericali, al malcostume amministrativo. Il Partito Repubblicano ha scelto una politica di piena autonomia contro ogni arbitrio democr~stiano e ogni prepo· tenza comunista. Con le sue tradizioni di disinteresse, di responsabilità, di patriottismo, il Partito Repubblicano ha il prestigio e il coraggio necessari per porre un limite agli arbitri clericali e per opporre la più ferma resistenza alle minacce e alle manovre dei dirigenti comunisti. : ilocietà Anonima Pollira!lca Italiana ..._ Roma - Via della Guardiola, 22

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==