Il problema burocratico

- 54 - giurista, e le belle parole producono sempre un irresistibile effetto. Ora a questo riguardo basterà osservare che, durante gli ultimi anni, è intervenuto un fatto, che non diremo grande per non diminuirlo: la guerra. La guerra, senza badare nè a retroattività nè a diritti acquisiti, ha sottratto milioni di uomini a.Ile loro occupazioni, ha. troncato studi, carriere, professioni, commerci, vite. In compenso di tutti questi danni, lo Stato dà quello che può, con la peggior buona grazia che può: e non pensa a risarcire, nè potrebbe, il danno realmente prodotto a innumerevoli famiglie. Si limita a dare pensioni modestissime, spesso irrisorie, a mutilati e a_ vedove e orfani, e ad assicurare, o cercar di assicurare, il ritorno alla vita civile dei richiamati; dando loro un piccolo aiuto finanziario per superare il primo periodo di crisi. Rispetto agli impiegati da eliminarsi, il criterio sostanzialmente non deve essere diverso: per ragioni di giustizia e di parità di trattame~to, e per necessità. Si conceda cioè una somma, non a titolo di indennizzo, che mancherebbe di base morale e giuridica dopo gli analoghi danni non indennizzati e non indennizzabili della guerra, ma a titolo di aiuto, dherso a seconda dei casi, da valutarsi in concreto, tenendo Elblioteca r, o E11anc::,

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