Il problema burocratico

della dottrina libera\e italiàna, come. il Mantellini, ritengono suffi_ciente il' richiamo alle disposizioni del Codice Civile, negando la necessità di una legge speciale. Tuttavia, dopo tanti anni di abbandono e di effettivu disuso di tali principi in rapporto alle violaz1oni comme~se da pubblici funzionari, una riaffermazione legislativa del principio sembra necessaria, e forse è anche necessaria una casistica più precisa. Ma il problema non è tanto quello di ristabilire principì già elaborati dal diritto romano, e che non hanno mài cessato di esistere, quanto di renderepossibile epratico l'esercizio delle azioni dirette a stabilire la respo '/Sabi!ità del funzionarz'o. Si tratta di sapere « da chi » e « contro chi » quelle azioni debbono farsi valere: a) «Da chi», perchè non basta che l'azione. sia ·data solamente al cittadino danneggiato dall'atto ingiusto del funzionario: spesso l'atto ingiusto « favorisce » il privato in causa, e danneggia la collettività. Bisogna qujndi rendere possibile la difesa del!' interesse generale, ravvivando, un istituto antichissimo, ma finora -scarsamente applicato nel diritto· positivo, quello « dell.'azione popolare », per cui qualsiasi cittadino 'può farsi difensore delle ragioni collettive. b) « Contro chi », perchè la difficoltà B bl1oteca r, o 81anc.::>

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