Il problema burocratico

\ -· 26 - giuridica degli impiegati di questa classe, sa• rebbe razionalmente inoppugnabile. Sta di fatto però che, nonostante questa teorica libertà di scelta, anche la carica di Direttore g.enerale, per il fenomeno già accennato, è stata trasformata in un gradino della carriera amministrativa. Il Direttore generale cioè è venuto di fatto a ritrovarsi nella posizione e nella mentalità caratteristica di tutti i funzionari burocratici, i quali devono difendere il /01·0 diritto alt' impiego. E il sogno di un Direttore generale è di crearsi fra i deputati, i senatori, i giornalisti un gruppo di amici sicuri, che lo difendano ali' occasione contro qualche colpo di testa di un Ministro. N~lla peggiore delle ipotesi, il Direttore generale cerca di cadere in piedi: essere mandato alla Corte dei Conti o al Consiglio di Stato: e anche per tenersi pronto questo paracadute, egli deve sentirsi appoggiato da un certo numero di giornalisti e di politicanti influenti. Così il Direttore generale è un po' il servitore di tutti, perchè deve cercare di essere l'amico di tutti: è il servo del Ministro in carica; è il servo di tutti i possibili Ministri; è il servo di tutti coloro, che possono difenderlo contro qualche prepotenza di qualunque possibile Ministro. E servitù, in questo caso, vuol dire necessità di far continui favori a Tizio, Biblioteca G "O Bianco

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