Onofrio Minzoni - Poesie

17 SOPRA .LA CONVERSIONE DI S. P A O L O - ·".,._._ De forti egressa est dulcedo. (li-J l Vieni, e m'ascolta, o nazareo Sansone, Ch' io dirò , come il dolce esca dal forte .: N o l seppi io gìà dalla tua rea consorte , Che miei N u1ni non son ella, e D agone ~ Tra le mascelle orribili un leone Accolse i favi olenti, e l'api accorte, Felice nel morir, che di sua morte La famosa tua man fu la cagione • Ma sa' tu poi , di c'h' egli fosse immago ? Di Sa11lo il fu : che mentre nulla il molce, E sol di pianto, e sol di stragi è vago, Ecco Voce, che in un lo atterra, e folce: Ed egli langue, e di languire è pago , Forte già qualleon, qual favo or dolce. Minz. ~ (*) Questo fu r enimma, che Sansone propo!e di sciorre a' Filistei. Spi~gollo alla moglie pur Filistea; ed ella tradendo il marito, il fece sapere a' suoi d1·udi..

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