Jacopo Toscani - Notizie biografiche intorno al sommo pontefice Pio IX

~OTIZIE UIOGRAFICilE l ~TORNO !L SOliJIO PONTEFICE PIO IX JJA!.LA DI LUI INFANZIA FINO \L PONTIFICATO l ACCO I.T~ DAL DOTT. JACOPO TOSCANI •' "' . o :.1 ' . ' . PISA n \LI..A l ' II'0GilAI11A lll t:l\ \ CC I~ l 18~6

Il Ucwllellore delle Nolizic Biogralichc inlent!e valersi dci Uirilti che accordano iu Ualia le Leggi sulla l)roprielà leltcr:.ria .

GwvANNI MARIA MAsTAl FERRE1"rt nacque in Sinigaglia il 13 Maggio 1792 dal Conte Girolamo, e dalla Contessa Caterina Solazzi ambi di Nobil issime Famiglie Scnagallesi . Ancor fanciullo per ben disposta natura , e per lo ingegno ad ogni bell'opera inclinato egl i era delizia e sp eranza dei suoi . Non presentava , in allora , la patria mezzi d' istruzione tale da sodisfare a l gen io di chi vegliava ai di Lui giorni preziosi ; ed i comodi di illustre famiglia, e gli agi domest ici si temerono oggetti di distrazione a mente al tamente energica, che dedicar dovevasi a scienza, sal ire a virtù. Il Collegio dei Padri Scolopi di Volterra , nella inlànzia del secolo attuale , per retto ordinamento c preclara istruzione era asceso a tanta rinomanza da determinare molti dci Geni tori

-4italiani a spedir là i figli loro per far tesoro di vita morale Scientifico-Letteraria. La città di Volterra collocala n ella sommità d'elevato colle, distante dai gra n centri già scossi dalla convulsa agonia dello spirato secolo, aveva ripreso tutta la calma propria di un popolo eminentemente industrioso, moderato e gentile . l Genitori di Giovanni l\iaria valutando questi pregi, determinarono inviare il prezioso pegno dei loro affetti a Voh erra . Il 15 Ottobre del 1803 staccasi dai teneri amplessi dei suoi , da Sinigaglia, dalle rive dell'Adriatico per pos.trsi presso quelle del Medtlcrraoeo. Giunge a llologua , vede Firenze , cd i l 20 Ottobre entra nel Collegio di S. Michele delle Scuole Pie di Volterra. Era egli raccomandato al celebre Padre Giovanni lngbirami Volterrano, d' illustre ed antica Famiglia , allora Professore di Filosofia e 1\latematichc nel Collegio medesimo , attuai Generale del suo Ordine, l\latcmatico , e IdrauEco di primo nome, decoralo dagli Stati . Il G iovinetto l\lastai spiegò fio da principio un carattere lutto dato alla pietà , e alla Religione. A questo punto debbo ricordare (e con vero entusiasmo, e con sincere lagrime di compiacenza scendo a narrarlo) come Giovanni l\1aria era in modo particolare divoto della Vergine, come Egli era sempre il primo a invitare i suoi compagni a celebrarne le festività , preparandovisi costante-

-5 - men tc con qualche mor tificnione , c poi sempre soleuu izwodole co11 accostarsi in ta i dì divotaruente alla l\lc 11Sa E uca ris ti ca . E q ui la foga degli affetti nell a d olce reruin iscenz" mi cos t1·inge passare sotto s ilenzio cer te Ji Lui azio ni , che se pote vauo di rsi min ime in allora , c come minime potrebbero bc n in alt ri riguardarsi, in Giovann i i\laria s i furono le fo•·ie re della sua grJnù'Anima e di quell'eminente carità che lo re nde ora il sollievo d egli alflitti , l' ammi - razione dei popoli , l ' e roe del seco lo , la gloria d ' Italia . Egli e •·a vi v ace ma compos to , sapeva ben con teners i alla d isciplina de l Coll egio , a lla voce dc i suoi S uperiori. D i cuore sensibi le, d 'amena co nversazione, Ei se ppe callivarsi gli animi dci suoi compagn i , cbe hann o fi nora rammentato con piacere il suo nome, e alcuni pros eguito a colt i vare la di Lui anJicizia. F ece il corso di belle Lette re sotto l' abil iss imo Padre F erdinando Dati , anima franca e generosa , affezionatissimo al Giovine 1\fastai , perchè era dei più valenti in belle Le ttere, scrive11Ùo ~;en ti lrncnt o in Poesia. Il corso di F ilosofia c d i l\la tcmatiche il fece solto l' i11 stancabile e celeb re Padre A rca ngiolo Bacci quale fino che visse, a muovere l' emulazione , c impegnare allo studio delle scic11ze i Giovan i al unn i , soleva addurre a loi'O esempio l' accor to vole •·c , c la sana intelli-

-6- ;;enza del Giovine Mastai s tato alunno in quest o Collegio. Talehè G ioYanni Maria parti to dal Collegio ivi restò proverbio di capaci tà , e diligenza. Il profitto suo lo comprovano i Programmi delle accademie di cui fece parte , ed i partiti a voti allestanti del merito , e della capacità dci candidati non lo rammentano giammai ad altri secondo. Nel corso di quest i st udi egli ottenne la medaglia d 'Accademico in belle Lettere c Scienze, c fina lmente fu eletto Console , lo che vuoi dire il pi1t abile, ed il pi1t costumato tra i suoi condiscepoli. In pari tempo si applicò agli studi ameni dell' Ar ti belle. Si fè nome d 'ab ile declamatore. S tudiò Musica. E solto l' esimio Architetto Luigi Campani Volterrano, atlualmente Consigliere nella Direzione generale delle Acque e S t rade della Toscana , intese l'animo all' Architetlura civile e militare. Designato dall a Divina Provvidenza Monsignor Giuseppe Gaetano Incontri Vescovo d i Volterra, allna l Decano dei Vescovi toscani , ad aprire le porte interne del Santuario al regnant e Som,no l'onte/ice il 26 Scllembre del 1809 Gio. Maria, fece istanza al ramment ato degno Prelato d' rsseJ'C inizia to colla Clericale Tonsura allo s tato Ecclesiastico, e nel giorno medesimo fu esaudi ta la di Lui ben augurata doma nda . En tralo in tal guisa in quella carriera di éui era destinalo a coprire la suprema Digni tà , partì dal Collegio di Volterra per la sua patria nello

-7stesso dì 26 Scllembre 1809 in compagnia del Padre Arcangiolo Bacci, testè lodato , dopo compiuti perfettamente , e con gran profillo gl' enunciali studi . Rettore vigilantissimo del Collegio di Volterra fu nel tempo del di Lui tirocinio il Padre Stefano Orselli , attualmente Professore onorario dell'Università di Siena . Prefetti poi del Collegio e precisamente delle Camerale nelle quali convisse Giovanni 1\laria furono il Chierico Lorenzo Tassinari di Rocca S. Casciano (quindi laureato in Legge, stato l\1aire , e Gonfaloniere della sua patria nella quale lasciò presto desiderio di sue virtù) cd il Chierico Jacopo Toscani di Montopoli da prima 11Iaire, e Gonfalon iere di detta terra , poi Dottore di diritto , e di presente Procutore nella Curia Pisana ed incaricalo della riordinazione del grandioso .Archivio .A rcivescovile di Pisa a progetto della svegliata mente del previdentissimo Arcivescovo Monsignore Gio. Battista Parrelti. Ma vengasi pitt d 'appresso a Giovanni Maria. Ei giunge a Firenze la mattina de' 27 Settembre 1809. Vi si trattiene quant'occorre per pascere la sua grand'Anima nelle bellezze di quella classica città , e quindi per a Bologna vola in seno alla patria, in braccio a i suoi cari . .All' imminente Novembre abbandona Sinigaglia , si reca a Roma per udire nelle più elevate scienze i valenti Istitutori del Collegio Romano.

-8Disposto egli alla vita Ecclesiastica, la mente alle sacre Dottrine applicò. Sollecito dell'eterna salute dell ' anime, volse a qu ella lo spirito, ed unto Sacerdote fu nell'a ugus to mi n istero specchiv di mansuetudine , di zelo evangelico, di santo vivere. Fino dall'anno 1823 tenne i n Roma la dign ità di Canonico d ell ' ins igne llasilica Collegiale di Santa Maria in Via Lata. Esempio di cristiana carità vegliò deputalo al reggimento di quelle case ove la pubblica pietà presta as ilo alli sconsolati orfanelli, ed alla squall ida indigenza. Avvido di giova re pi ù d'appresso 11lla cultura morale c civile dei Giova ni alunni, agl'agi della sua condizione renunziando, in uno di quei disagiati , e miseri ospizi fermò la sua stanza. Hich iamate nel 1823 in ossenanza nella rimota region e del Chilì le discipline della chiesa, e dei sacri Canoni, l a Santità di Pio Vll (quasi presago di quel Divino Decreto, che ad essergli successore nell ' Episcopato Imolese il riserbava) Lui dieùe compagno all' Arcivesco di Filippi, colà inviato a tenere per la Santa Sede lo spirituale governo. Salito al Trono Pontificale Leone XII, pel coi consigl io era stato all'evangelica missione proposto , in espresso H,·evc al Moderatore Supremo di quelli stati, Lui a calde parole, come persona ad C>so Pont efice caramente di letta, raccomandò. Reduce il Mastai a Boma il lodato Sovrano l'on l•·fìce il chiamava a presiedere al grande Ospi-

-\)- zio di S. Michele . Accor to del senno , muluro del consiglio , di nobili e svegliati spiriti , le ormc degl'i llustri, c dotti Prelat i di S. Chiesa , Paolino, e Andrea Mas tai d i Lui Zii, seguitando, quella vasta , e svariata amministr<~t.ione in severo ordine mantenne, e graudemeutc prosperò . Vedovata nel 1827 la Chiesa Arcivescovile el i Spoleto patria diletta di Leone X II , Lui questo Pont efice, come modello d• caritativa pietà, c di Ecclesiast ica Dottrina a <)nella sede destinava. Q ui,·i nel 183 1 parecchie schiere mosse a ri\·olta, colle vie della pa;torale prudenza, e dolcezza disarmal e, alle n•ti\•e terre, c pat rii telt i , tomava ottenendo io tal guisa che la Provincia Spoletana non fosse da armi straniere occupata . li Principe clementissimo nel 13 Maggio 1832 alla Episcopale Sede Imolese il traslatò plaudeudo alle di Lui virttl. A provare come la di l ui gran mente , e l'eccelsa anima si distinguesse in lmolu giova riportare le parole del dotto Canonico Dott. Antonio Fant ini dette nellu tornata degl'Accademici I ndustrio- ;i , tcn utasi il 10 Genajo 184 1 , stampatein 1mola da llenacci, a pag. 6 e ~cguenti . " Ila impiegalo (Egl i dice) vis tosa somma per rendere splendida d ' ornamculi , e marmi la cappella dcllu Vergine Addoloral:l nella Chiesa de' Srr,.iti . Abbellì con eletti marmi il Sepolcro del 1\farlirc Protettore S. Cassiano ucl sotterraneo ,·ccin to. Aumcu lcÌ i comodi dell ' Episcopio , l'ab-

-10bcllì, e decorò d'elegant e fa cciata. Nel Seminario eresse un convitto pei Chierici di tenue fortuna . Provvide agli Orfani, eJ all' Orfane ed alla istruzione Religiosa della Gioventù di bassa condizione . Chiamò da Napoli le figlie della Cari ti• di S. Vincenzo Di Paoli , e le pose ne' Conservatori delle Giuseppine , e delle E sposte , ed ancora nell ' Ospedale, !'·economica amministrazione del quale migliorò , riformandone gli Statuti. Istituì una Casa di ritiro pel Clero presso la Chiesa d el Cimiterio , e questo pure fu da Lui beneficalo. Fondò un'Accademia biblica cou analoghe regole, stabilendo adunanze al Clero una vol ta al mese nell 'Episcopio , ove uno degli accademici tratta un argomento biblico . E per non dire d' altro ora slava per ultimare un r icetlo per le Giovani pericolanti nelle convenienti case da Lui acquistale . l\1oltiplici sono le sue cure P as torali , le sue sollecitudini per la pubblica istruzione, ed immensi i vantaggi , cbe ne sperimenta la Diocesi - fio q ul il Fantini. Sanno gl'Imolesi come Egli provvide con parole di felice facondia , c di santa unzionc dal pergamo al bene dci popoli, come anche più da vicino la fra tellevol pace , la cilladina concordia insinuava . Come confor tò il tapino , l'infelice, come Egli nelle furi ose maree di concitale passioni r epresse gli sdegni , affrontò la bufera , portò calma c conforto . Il sa la l\fadre di infelice fami glia che a quell'Eroe di cat·ità ricorre , co-

-'11slrcllo a dirle in tuono di ''ero sconforto - mi duole non aver danaro - . Veduto che più si accora la misera , Egli gira a torno lo sguardo per trovare nella sua grand' .Anima un opportuno compenso. Vel trova - Vede una posa ta d' argento che servir doveva alla mensa. A tal vista si riconforta , la piglia , la porge alla donna dicendola : vai al Prestito, tutto il danaro che più ti danno sia tuo , a me rendendo la polizza ; che ad opportunità farò redimere n . Gregorio XVI della virtù , a del merito est imatore , e premiatore n el Concistoro de' 14 Dicembre 1840 Lui all'ec~:elsa dignità Cardinalizia inalzò. Giovanni 1\laria divenuto Principe della Sanla Romana Chiesa , cosa fa , come pensa? Il Cardinall\lastai ha caralle;e deciso a virtt•, ha cuore , ha mente, ha sentire volto al bene dei simili, a sollievo degl'infelici. Egli con tinua a vivere modes tamen te tutto occupato nella sua Diocesi , e se per avventura giunge in Roma, ad altro non allende, che alle più umili opere della carità. Egl i in ogni sua azione personifica l'ideale della vir tù e ben a ragione il suo nome era popolare fra gl' infelici . Desso era l'Iride del confor~o, della calma , dell ' alleanza . Al primo dì del mese di G iugno del 1846 , i giorni del Pontefice Gregorio XVI erano già pie- (") Gazzella di Grnova .

-12ui c la Di vina Provvidenza volle fosse l' estremo della sua carriera mortale . Ebbero luogo in Homa le ccrcmouie d' uso prcscrille dalle Costi tuzioni dci sommi P ontefici , ed intanto accedevano alla Capitale del Mondo Cattolico i Cardinali che n' erano assenti . Au che il Ca rdinal Mas tai vi gi unse dalla sua Sede vcsco- ,·ile d' Imola. Il 14 Giug no gl'Eminentissimi Cardinali enlmvano in Conclave. Dessi avevano di già invocalo il Divino Spirito , come lullo l'Orbe Cattolico, per impe trare fausta elezione de l novello Pontefi,,e, 11 Cardinale Mastai Ferre tti assiso in ConciaV<', abbelli to dei sommi pregi delle emiueuli virtù , d ello spi rito di cari tà , d i fratellevole all'ezione lestè discorse , si fè Sole da cui spiccarono lutt i i Lei raggi che fan viva impressione negl'occhi della mente dei suoi Colleghi . Il Cardi nal !\tastai- nel 16 G iugno, cioè il secondo d el Conclave, fu eslrallo a sorte dei t re Ca ndidati Scrutatori. Compi uta Ja deposizione delle schede d ' elezione nel Calice posto sull'Altare, scendono i tre Cardi na li alla numerazioue dci suffrag i . A misura che Giovanni !Il aria aprendo le schedule , vede il solo suo nome in esse notato ( a r elazione di chi il mira\'a) Egli impallidiva, ,·cdevasi prostrato di forze , umiliato d i spirito. Fa sosta .. . Appoggia alla destra la fronte ... quindi si ' ' oi 0P. agl' Eminentissimi Cardina li e giraudo iuturuo languidi i lumi . acl essi con

- 13spossata voce Ei dice " Signori cosa han fatto !" Intanto Ei veniva meno. I l\1acstri delle Cercmonie accorrendo il son eggono , lo accompagnano nei suoi appartamenti. Nel ricordato làustissimo dl 16 Giugno del 1846 ci rca l'ore 23 si avverano nel l\Iastai Ferr etti le disposizioni della Divina Provvidenza. Proclamato dal Sacro Collegio legi ttima la di Lui elezione , i tre Capi d'ordine si presentano avanti l' E letto , cd interrogato se accettava il Pontificato; Ei con tutta l' umiltà , c con volto atteggiato a fiducia , elevati gli occhi al Cie lo rispose: Signori io non ho cercato n.è ambito il Pontificato ; ma poie/tè è piaciljto alla Celeste Prowidenza far cadere l'clcziMc sopra il più misero dci figli suoi, d essa mi accorderà tutta la protezione che invoco , perchè la D ivina Volontà rejluisca al ben.e di Santa Chiesa. Il novello Pontefice assume il Nome di PIO IX. 111\laestro delle Ceremonie stese l'atto d' accettazione in presenza di tutti gl' E lettori . Accompagnato all'A ltare della Cappella , dopo breve orazione, riceve al bacio d el piede , al bacio della destra, cd all'abbracciamento tutto il Sacro Collegio. Quindi venne annunziato al P opolo con q uelle eminenti parole .Ammntio vobis gaudiwn magnum: Papam ltabemus. Se quel faustissimo annunzio si fu gaudio ' fonte eli vE'ro gaudio . lo dicono le penne feli ci

-14che enumerano le magnanime gesta , che susseguono sì sa ntissima Elezione; campo occupato già da felici ingegni , c cbe io uon invado, fede le a quanto dissi , d 'estendere, c ioè, le Notizie B iografiche fi no al P ontificato . Dalle stanze del Conclave il Santo Padre scrisse a i suoi diletti fratelli nella sera stessa della elezione lettera in questi precisi termini. Carissimi fratelli Gabriele , Giuseppe e Gaetano . I ddio Benedet to che umilia, ecl inalza ha voluto sollevare la mia miseria alla più sublime dignità che sia su questa terra . Sia sempre fatta la sua santissima volontà. Conosco in qualchè maniera la gravità quasi immensa di tanto incarico , e conosco egualmente la mia povertà, per non dire la vera povertà del mio spirito . Fate pregare , e pregate per me . Il Conclave ha avuto quarant' otto ore di durata . Se il comune volesse fare qualche spesa per dare dimostrazioni , f ate in modo , anzi voglio, che la somma da spendersi sia tutta erogata ù~ cosa utile alla Città a giudizio del Gonfaloniere e degli Anziani . Riguardo a Voi cari fratelli vi abbraccio tutti in Gesù Cristo , e lungi dall' esultare, compassionate il vostro fratello che dà a tutti Voi l' Apostolica benedizione . PIO IX.

- 15Il Corriere giunse a Siuigaglia ad un ' ora dopo mezza no l le del 17 al t 8 Giugno portante la detta lcllcra accompagnata da lettera di l\Ionsignor Corboli al sig. Conte Gabriellc di questo te nore. Sig. Conte veneratissimo (') L'ufficio di Segretario del Conclave mi ha fruttato la cornolazione di essere dopo gl' Eminentissimi Elettori il primo a sapere clze il Pontefu;e eletto è un Cardinale Sinigallese , U7l Vescovo che io ho sempre venerato colla più affettuosa deiJozione , un fratello di Vostra &celenza. Oggi all'ore 23 e 3f4 si è compiuto l' atto canonico di questa faustissima elezione , e domani alle 9 sarà annunziato al Popolo coll'apertura del Conclave. Su.a Santità mi ha ordinato di far precedere agl' altri Corrieri straordinari che partiranno domani , quello che presenterà a JT. E. l'acclusa su.a lettera, ecl io godo doppiamente nell' aclempiere questo comando, percltè immagùw la consolazione sua , clella egregia Fami- · glia , e della Città ; sì percltè mi è caro di esprimere la mia corrispondente ai sentimenti del p iù sincero rispetto con cui !w l' o1wre d' essere Dagli appartamenti del Conclavr Roma 16 Giugno 1846 Det·oUII· Obbl ig Serr.:itor~ GIOVA!I' N I ConuoLT JJl ' Fn ( •) Le due lett ere 1 oo•alcuDI cenni si leggono pubblicJti nd Gioroa.lo cbc 5tampasi in P1don da tre~i ni

-16Tenninati a questo punto i cenni biografici non pub essere <liscaro il presentare al Pubblico, lieto di sì divina elezione , il ritratto in compendio di PIO IX. Egli è nel vigore degli anni. Grande della Persona , di robusta apparenza, di gentile aspetto , graziosissimo nel ricevere. Appartiene ad una delle più antiche, e più distinte Famiglie di Sinigalia. Adorato nella sua Diocesi d'Imola, colma di speranza , e di gioia le Legazioni, le Marche , l' Italia . Tutti riconoscono il suo raro talento per l'amministrazione , il fermo, e prudente suo carattere. Previdente , e sollecitamente provvidente, Egli en trerà (avverte un gran Scrittore ) nelle via di giuste riforme, condotte con prudenza giudiziosa . E con illuminata moderazione seguirà la volon tà di Dio negli evidenti bisogni del secolo. Possa l'eccelso novello PAnRE E SoVRANO , resosi insigne per le sublimi sue virtù , godere lunghissima Vita, prospera , e felice, al bene dei suoi, alla gloria d' Italia , a vantaggio di tutto l'Orbe · Cattolico.

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