Francesco Panciatichi - A Pio Nono

E all' udir dc' tapini i lamenti Del Nocclricr supplicanti l' aita Si sentì l'alma assorta c rapita Nel pensicr dell' ctcr·na bontit. Son regnante, egli disse, ma padre I vassalli son tutti miei figli : A chi pene sofTcrse c pei'Ìgli Implacabile un padre sm·à '? Non son io che la Yece sostengo Del pietoso che in croce morio , E dar venia al ribaldo s' udio , Che di lancia trafisscgli il cor ? Che a Lt·ar l' uom dalle 1~1tlc i d ' Aver·11o Immolossi del Padre allo sdegno , E fondò l' immortale suo regno Sulla grazia , la pace, c l' amor ? Com' io scelto a Pastore su1n·emo Ballcr·ò della Ycrga quel gr·cggc , Cui fc' sol ribellante alla legge Di più larga pastura il desir '? Con qual cor· soll'rirò eire scpolt'o Giaccia in antri i più st1uallidi c cupi , O fra halzc slranicr•t• c dir·upi Sia dannato di fame a languir '?

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